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Petagna, un destino da riconquistare

Petagna, un destino da riconquistareTuttoB.com
© foto di Federico Gaetano
sabato 17 gennaio 2015, 09:00EDITORIALE
di Giuseppe Di Giovanni
Al Milan era una promessa mai mantenuta, cerca riscatto col Vicenza

24 agosto 2013. Verona-Milan, anticipo della prima giornata di campionato. Rossoneri in vantaggio con Poli, poi Toni fa doppietta e Allegri toglie El Shaarawy per inserire Petagna al minuto 64. Allegri al Milan e Verona totalmente sfavorito. Sembra una vita fa (a parte il fatto che il faraone continua a gironzolare tra campo e panchina anche oggi) soprattutto perché per Andrea Petagna quello sembrava un trampolino di lancio verso una grande carriera. 

13 gol in 23 gare con la Primavera del Milan nella stagione 2012-13 e un minuto giocato con i grandi in Champions League contro lo Zenit, un fisico gigantesco e un grande sinistro. Nato il 30 giugno '95, Petagna ha tutto per essere un grande centravanti. Forse atipico nel calcio di oggi, sarebbe stato osannato in quello di 20 anni fa. Andrea è tutto quello che più si avvicina al classico "attaccante di razza". I suoi modelli sono Ibra e Balotelli (decisamente meglio il primo), ma le caratteristiche di Petagna più adatte agli ultimi 16 metri che a tutto il resto del campo. 

E dopo quel 24 agosto, per Andrea si pensava ad una carriera diversa. Giocherà altre due partite con la maglia del Milan, prima di essere parcheggiato alla Samp fino allo scorso giugno. Mihajlovic non lo vede, gioca 3 volte in campionato e 2 in Coppa Italia (fa bene senza segnare nel 4-1 contro il Verona). Rientrato alla base, viene girato in B al Latina (che ha appena sfiorato la promozione in A) ma trova un ambiente depresso che parte malissimo con Beretta e non migliora col ritorno di Breda. Gioca pochissimo (11 presenze senza mai disputare una partita intera) e non segna mai. Il pubblico pontino non lo ama, così come non si entusiasma (giustamente) per una squadra costruita per la zona playoff e invischiata nella lotta per non retrocedere. 

Così, 6 giorni fa, viene girato al Vicenza, dove avrà un'altra occasione. Un'altra occasione per non essere l'ennesima meteora che spacca tutto nei campionati giovanili e scompare quando gioca con i grandi. E allora Andrea, scegli fra Ibra e Balotelli e cerca di imitare il primo.