L'anno primo di Micai: dall'esordio al rinnovo

E' passato un anno dall'esordio da portiere titolare per Alessandro Micai. Era il 13 febbraio 2016 e i biancorossi erano ospiti dell'Avellino, nella calda e ostica cornice del Partenio Lombardi. Il portiere mantovano, autore di una gara di grandissimo livello, non fece affatto rimpiangere lo squalificato Guarna. Si rese, invece, protagonista inaspettato della gara con  numerose parate e interventi che trovarono la loro sublimazione con il calcio di rigore parato a Castaldo.

Quella data probabilmente sancirà la svolta della sua carriera. Micai si farà apprezzare, da compagni di squadra e pubblico, per la sua concentrazione e l'attitudine a superarsi nelle circostanze più difficoltose. Un giovane portiere di grande personalità che non si mostra mai impaurito, ma che diventa quasi spavaldo quando si tratta di negare agli avversari la gioia del gol. Citiamo, tra le numerosi parate, l'intervento in pieno recupero a Livorno sull'ex avvelenato Vantaggiato: un vero e proprio capolavoro di istinto e di riflessi.

La grande personalità si riflette anche nella decisività della gara, della posta in gioco alta e dalla difficoltà dell'intervento. A questo proposito si erge ad un livello superiore, la tripla parata effettuata dal portiere mantovano nei play off contro il Novara. Erano da poco iniziati i tempi supplementari e Micai si esibì in una sorta di triplo intervento miracoloso neutralizzando i due tiri di Casarini ed esaltandosi sulla rovesciata di Galabinov. Una parata che può essere considerata come la più bella e importante della sua carriera.

La storia biancorossa di Micai prosegue di pari passo con la carriera e, nonostante turn-over e ballottaggi discutibili, mantiene in maniera incontrastata il suo ruolo di titolare, continuando a deliziare i tifosi con parate spettacolari, come su Orlandi e Giacomelli nel recente confronto con il Vicenza, e interventi assolutamente inaspettati che con l'ordinario non hanno nulla a che vedere (Bari-Spal, 29-12-2016).