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Ma che bella Unione!
mercoledì 28 ottobre 2020, 20:25Editoriale
di Manuel Listuzzi
per Tuttoveneziasport.it

Ma che bella Unione!

Finisce con l’amaro in bocca. Ma non leggete questa frase con intonazione sconsolata. Fatelo con tono radioso: siamo andati a Verona e usciamo persino con l’amaro in bocca!

Perché sarà anche vero che siamo tornati in partita un po’ per caso; è corretto affermare che fino al settantesimo gli scaligeri avevano in mano il match. Ma è altresì innegabile come questa squadra sembri avere qualcosa già impresso nel DNA, uno stile, una voglia che crediamo possano essere le armi giuste per una stagione importante. E quando parlo di squadra, questa volta, intendo la rosa al completo, un gruppo di ragazzi che paiono marciare nella stessa direzione, nonostante gli acciacchi ed i malumori che un organico folto comportano. Il VeneziaMestre ha saputo soffrire, ma concedendo poco o nulla ai gialloblu. Ha contrattaccato con i tempi ed i modi giusti, perdendosi un po’ troppe volte nella misura dell’ultimo passaggio. Ha lottato in ogni zona del campo, nonostante un pressing veronese di alto livello. La difesa completamente inedita ha mostrato limiti durante i 120 minuti, ma ha anche palesato una buona concentrazione e l’esordio da titolare di Svoboda ha lasciato intravedere ampissimi margini di miglioramento per il ragazzo. E’ piaciuto anche St Claire, malgrado un inizio complicato, ma è una soluzione tattica che nel corso della stagione potrebbe essere molto utile. Davanti Forte ha guerreggiato contro difendenti di categoria superiore, ma ha dimostrato di saper difendere palla, di far salire la squadra con i giusti tempi, ed una capacità di tiro e di visione della porta che fanno sognare.

In mezzo al campo Bjarkason ha colpito per intraprendenza e spirito di adattamento, mentre Crnigoj appare ancora un pochino dietro di condizione, ma l’attesa è d’obbligo per un giocatore che può far la differenza. Discreta anche la prestazione del giovane Rossi, chiamato in regia alla prima da titolare, leggermente penalizzato da un gioco che spesso preferiva scavalcare la fascia centrale del terreno.

Si torna a casa sconfitti solamente dagli undici metri, con un occasione finale che urla di rabbia. Ma non fosse per un tabellino di cui, sinceramente, interessa il giusto, i ragazzi escono dal Bentegodi a testa altissima, sfoggiando una grinta ed una voglia che avrebbe meritato il passaggio del turno.

Ho saltato volutamente la didascalia di Johnsen perché, nel mio piccolo, voglio allontanare il più possibile i riflettori da questo ragazzo, perché vorrei tenermelo stretto il più possibile, e magari toglierlo dal radar difensivo dei nostri avversari…. Sssh… non vale niente!

Ci sei mancato VeneziaMestre, ma ritrovarti è stato ancora più bello. Avanti così.

Avanti Unione!