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Nostalgia di VeneziaMestre!

30 maggio 2020 14:18 di Manuel Listuzzi    per tuttoveneziasport.it  

Vi sono veramente poche squadre nel mondo a poter “vantare” una storia ed una tradizione tanto travagliate come quelle del team arancioneroverde. A più di trent’anni da una fusione complicatissima tra le due principali formazioni cittadine, il problema identitario resta al centro del menù delle polemiche lagunari, sul podio insieme alla questione stadio ed alle possibili ambizioni di una città come la nostra. Ma negli ultimi giorni la società è sembrata lanciare dal proprio sito un messaggio piuttosto chiaro attraverso la voce di tre leggende straordinarie dei primi anni d’oro del neonato VeneziaMestre.  Nel gioco malinconico proposto dalla pagina del Venezia FC è andata in onda una sfida a colpi di like per eleggere il migliore undici della storia arancioneroverde. Una storia che a quanto pare sembra essere entrata sottopelle ai primi tre intervistati dallo staff lagunare, ovvero super Taibi, il mitico Bosaglia ed il grande Pedro Mariani. Tutte e tre le leggende hanno infatti concluso il loro videomessaggio di saluto o la loro intervista con un chiaro e limpido “forza VeneziaMestre”, evidente simbolo di come lo spirito unionista fosse percepito senza ambiguità di sorta all’interno dello spogliatoio di quei primi anni post fusione. Ed è piuttosto semplice comprenderne i motivi. Mentre Bosaglia ha vissuto l’epico spareggio di Cesena dove l’esodo di oltre settemila unionisti trasformò la cittadina romagnola in un feudo arancioneroverde, il capitano Mariani può vantare la notte più indimenticabile della nostra storia recente, quella in cui i ragazzi di Ventura umiliarono la grande Juventus di Baggio e Conte davanti ad oltre tredicimila assiepatissimi tifosi. Una notte che sancì l’amore di due città (in una) per una squadra, un messaggio d’orgoglio urlato al cielo, una passione condivisa dallo stesso popolo diviso esclusivamente da un ponte di pochi kilometri. Massimo Taibi ha invece stravinto la gara tra i migliori portieri grazie ad una stagione indelebile che lo portò alla corte di Sir Alex Ferguson in quel di Manchester. Ed è forse quest’ultimo l’emblema più luminoso di quella mentalità unionista che il portierone siciliano ha da sempre sbandierato con fierezza in qualsiasi dibattito pubblico, sorretto da quel muro tricolore che da dietro le sue spalle, in quelle stagioni, era in grado di trascinare la squadra a qualsiasi risultato.

Chissà quindi se quest’improvvisa apertura societaria possa definirsi un semplice caso, oppure si possa mettere di nuovo al centro del dibattito cittadino una questione su nome, date e colori che a poco meno di sette lustri di distanza merita di essere definitivamente chiarita. Per il rispetto di due città e di un popolo che a questa battaglia ha dedicato una vera ragione di vita. Così mentre nella città di mare un nuovo team neroverde ed in quella di terra la squadra dell’ex presidente Serena raccolgono i pochi nostalgici oppositori al progetto comune, è ora di incoronare il VeneziaMestre a squadra simbolo dell’intera provincia, naturale successione di due compagini nate nel 1907 e nel 1929, e che dal 1987 è essenza di un sogno che ha tre colori ma un unico, grande, cuore.

Avanti Unione!


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