Bocalon, nemo propheta in patria, il bomber non ha inciso

Nel girone d'andata il Venezia ha palesato un grosso problema sottoporta tra gli infortunii di Zigoni e Litteri, con in aggiunta i problemi con Geijo (mai spiegati del tutto) e le scarsi doti da finalizzatore di Vrioni. A gennaio quindi è scattata la rivoluzione, via lo spagnolo e via l'ex Cittadella per far arrivare in prestito Rossi e, soprattutto, quel Riccardo Bocalon nato proprio a Venezia e che in Serie C aveva fatto sognare i tifosi. Sembrava il colpo perfetto per ribilanciare la squadra, trovare nuovo entusiasmo tra i sostenitori e, finalmente, mettere a referto qualche gol.

Purtroppo non è andata così, non si sa se per mancata alchimia con Zenga (verrebbe da dire di no visto che il problema si è ripresentato con Cosmi) o se perchè il ragazzo non si è trovato bene con i compagni, sta di fatto che nel primo mese in campo Bocalon è parso un fantasma. Pochissimi palloni toccati, movimenti scarsi e poco incisivi. Come spesso succede, si spera nel ritorno al gol per sbloccare un attaccante e contro il Palermo l'ex Salernitana torna a trovare la rete. Qualcosina cambia, lotta di più, fa più a spallate, ma c'è sempre qualcosa che non va. Arrivato come prima punta, l'impressione è che si trovi meglio invece proprio in appoggio a un centravanti.

Forse la miglior partita del pluricapocannoniere (diverse le stagioni in cui può fregiarsi di questo titolo nelle categorie inferiori, tra cui una proprio con il Venezia) arriva con il Carpi, proprio con Zigoni affianco. I due si trovano a suon di sponde e l'ex SPAL ne mette a segno ben tre. Sta di fatto che in questo girone di ritorno forse le aspettative sul "profeta in patria" sono state troppe, ma purtroppo Riccardo ha deluso anche le attese minime, troppi pochi tre gol in un'intera metà di campionato per una punta. Toccherà ora a lui decidere: riprovarci in Serie C o lasciare con questo brutto ricordo?