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Finalmente è VeneziaMestre
sabato 4 febbraio 2023, 16:41Editoriale
di Manuel Listuzzi
per Tuttoveneziasport.it

Finalmente è VeneziaMestre

Una squadra. Finalmente una cazzo di squadra.

Un gruppo, un’anima capace di trovare al momento giusto la forza per ritrovarsi, per stringere i denti, per lottare su ogni pallone come una pericolante ha l’obbligo di fare. Un VeneziaMestre dai mille volti, quello convinto, ordinato e fortunato della prima mezz’ora, quello spaesato e spaventato dell’ultimo quarto del primo tempo, un altro consapevole della propria superiorità ma con poche idee, e quello decisivo che sa portare a casa i tre punti di un’importanza indescrivibile senza concedere praticamente più nulla ai padroni di casa. C’è da soffrire se si tifa Unione, ce l’abbiamo marchiato a fuoco nel dna, la svolta sarà far entrare nella testa di questi ragazzi che solo attraverso il tormento, incanalando la rabbia e la frustrazione, amalgamandosi con la spinta di un’intera città, si possono trovare le chiavi di una salvezza che da obiettivo minimo stagionale si è decisamente trasformata in missione vitale.

Usciamo per una volta a testa alta, vincenti, assaporando un gusto che avevamo oramai dimenticato, quello di poter ammirare gli avversari afflitti, sconfitti sul piano del gioco, dell’intensità, dell’agonismo. Questo VeneziaMestre non è la squadra che sognavamo, non è nemmeno lontanamente quel team talentuoso che si pensava di aver modellato ad inizio anno, ma può essere una squadra con un obiettivo, quello di rendere quantomeno orgoglioso il proprio popolo, quel popolo che nonostante un anno intero di vessazioni e bestemmie non ha mai mollato i propri ideali, la propria fede. Manca terribilmente la tecnica e la qualità in questa creatura, troppi gli errori di controllo, di passaggio, di finalizzazione, ma se malgrado tutto questo si è finalmente vista una formazione in grado di creare diverse occasioni da rete, una squadra che ha retto la spinta del forcing finale dei giallorossi e del suo inferocito pubblico senza perdere la testa, significa che il lavoro di Vanoli ed il suo staff inizia a dare i suoi frutti. Lo si può notare nel volto sconvolto del mister, nell’esultanza dei ragazzi sotto lo spicchio arancioverde, nel peso che questo pomeriggio ci siamo tolti da un petto che da mesi faticava a respirare.

Il 3-5-2 iniziale sembra funzionare grazie ai raccordi di Pierini, agli inserimenti di un Ellertson che a dispetto dei gravi errori in conclusione appare decisamente più propenso agli inserimenti dei suoi predecessori. Le fasce spingono anche se Zampano continua a farsi preferire nella fascia opposta e Candela indovina solamente (ma fortunatamente) solo il cross dell’uno a due, in mezzo ad una miriade di errori concettuali. Jajalo appare sempre più regnante incontrastato della mediana, protagonista e metronomo del gioco anche saltellando su un piede solo come l’ultima mezz’ora. Da rivedere, ed in fretta, il feeling tra retroguardia ed estremo difensore che ci è costato gol e diversi principi d’infarto. Superba la prova di un Pojahnpalo a cui vanno accesi diversi ceri alla chiesa della Salute che lo preservi fino all’ultimo, un lottatore sempre alla ricerca dell’aiuto al compagno e finalizzatore implacabile di una storia a lieto fine.

Da rivedere i neo entrati che hanno messo voglia si, ma anche parecchia confusione, sapendo però adattarsi ad una gara che assomigliava sempre più ad una corrida.

Non è il tempo degli applausi né dei rimpianti, ma nelle ultime due settimane possiamo dire di aver affrontato avversarie che dovremo per forza di cose metterci alle spalle, dimostrando di avere le possibilità per farlo. Non siamo più la squadra più smarrita del torneo, il livello di questa cadetteria sorprende sempre più della propria carenza tecnica; in questo mare dovremo sguazzare per trovare in noi la forza di crederci, di alzare l’asticella e di respirare, sperando che la maggior serenità possa liberare quel talento di cui il presidente sembrava tanto convinto pochi mesi fa. Nel frattempo a noi non resta che cingerci intorno a questi ragazzi che oggi pomeriggio si sono mostrati uomini, con i loro pregi ed i loro limiti, ma che hanno mostrato per una volta cosa significhi lottare per la nostra maglia.

Nell’attesa che anche dietro le scrivanie di viale Ancona si possa riaprire concretamente la porta a chi ama questi colori, archiviamo il primo sabato di vera gioia dopo un’eternità consapevoli pienamente che la prossima settimana ci giocheremo un altro pezzetto fondamentale della nostra storia.

Avanti Unione!