La Nazione: "Pisa, basta cambiare la... storia. 'Tranquilli, la sosta ci ha fatto bene'"
"Pisa, basta cambiare la... storia. 'Tranquilli, la sosta ci ha fatto bene'", titola La Nazione.
Finalmente riparte il campionato: appuntamento all’Arena contro la bestia nera Cittadella. Il vice allenatore Taddei: "Avevamo bisogno dello stop. Poi dieci giorni di lavoro intenso".
Eppure a Pisa basta già quel nome a far storcere un po’ la bocca: Cittadella. Già Cittadella, quasi fosse sinonimo di iattura (sportiva, si intende). Tante sconfitte, infinite polemiche: insomma, come avremmo detto un tempo, la famosa ‘bestia nera’. Che poi, razionalmente parlando, la cosa non ha alcun senso, basta rifletterci un attimo: i giocatori cambiano continuamente, idem gli allenatori e quindi non esiste alcuna costante, ma solo un insieme casuale di ripetizioni. Quindi contro il passato e – ben più concretamente – per il presente, il Pisa di D’Angelo si presenta a una rinnovata sfida contro i patavini. Inutile ricordare come all’andata l’esordio di Maran fu un discreto flop, anche per colpa di scelte arbitrali discutibili: storia di pochi mesi fa, eppure che sembra appartenere ad un’epoca sportiva lontana.
La vera incognita odierna, quindi, è capire come uscirà la squadra nerazzurra dalla lunga sosta natalizia. Lanciatissimi per mesi, lo stop è arrivato puntuale per ricaricare le pile, eppure – al tempo stesso – rappresenta una virtuale minaccia a fronte di un cammino perfetto. In tal senso paiono rassicuranti le indicazioni offerte da Riccardo Taddei, vice allenatore e protagonista della conferenza stampa al posto di un D’Angelo afono per un’indisposizione stagionale. "Abbiamo lavorato alla grande in questi dieci giorni – assicura –. Il nostro gruppo è composto da ragazzi estremamente seri, tutti si sono presentati ai nastri di partenza avendo fatto i compiti per le vacanze. In questo senso dobbiamo sentirci sereni". Che poi ripartire rappresenti sempre un’incognita è un’evidenza sportiva consolidata. "Ma questa sosta – continua Taddei – ci serviva. E’ stata importante, soprattutto per i tanti stranieri che hanno avuto modo di tornare dalle proprie famiglie" [...].