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ESCLUSIVA TMW - Catanzaro in Serie B. Dalla rabbia di Padova al sogno: Floriano Noto si racconta

21 marzo 2023 17:19 di Luca Bargellini   
ESCLUSIVA TMW - Catanzaro in Serie B. Dalla rabbia di Padova al sogno: Floriano Noto si racconta
© foto di Andrea Rosito
Sono passate poco più di 48 ore dal triplice fischio di Gelbison-Catanzaro, ovvero il match che ha decretato il ritorno in Serie B del club calabrese dopo 17 anni di assenza. Una festa esplosa sugli spalti dell’Archi di Salerno, sede della gara contro la compagine campana, e continuata per tutta Catanzaro e provincia. E ancora oggi pervade l’aria e la luce di questi primi scampoli di primavera. “Sono sincero - racconta in esclusiva a TuttoMercatoWeb.com il presidente delle Aquile del Sud Floriano Noto - ho avuto subito contezza che questo potesse essere l’anno buono per la promozione. Sia sul piano dei risultati che della fortuna. Il pareggio contro il Cerignola, la gara interna col Crotone e anche quella col Pescara sono state la chiave di volta per capire che la squadra era davvero proiettata verso l’altissima classifica”.

Una promozione, questa, arrivata dopo due anni terminati dietro a Ternana e Bari. Cos’è cambiato rispetto a quelle due stagioni?
“L’anno della promozione della Ternana arrivare secondi nella stagione regolare è stata una lieta sorpresa, perché con Calabro, il tecnico di allora, il progetto era quello di riequilibrare i conti anziché fare follie. E invece finimmo al secondo posto, davanti anche al Bari. Lì è scattato qualcosa, è tornata la voglia di competere per la Serie B. Lo scorso anno, poi, lo ricordo per la rabbia provata dopo la semifinale persa col Padova che per il resto. Dopo quella gara mi sono detto: avanti tutta, ma basta playoff”.

In quel momento è iniziata la costruzione della squadra che poi ha dominato la stagione attuale.
“Dopo l’amarezza provata con il Padova abbiamo fatto una riunione con tutti i quadri tecnici, compreso Vivarini. Il mister voleva capire se avremmo rilanciato, dato che avevamo da riscattare elementi come Iemmello, Biasci e Vandeputte. Noi non abbiamo solo confermato questi ragazzi, ma dato anche garanzie di rafforzamento”.

Vivarini, dunque, uno degli elementi cardine del suo Catanzaro.
“Si tratta di una persona e di un tecnico di grande livello. Così come lo staff che si è scelto: dall’allenatore in seconda fino ai preparatori. Sono stati in grado di supportarlo nel migliore dei modi. Poi ci tengo anche a citare il direttore sportivo Giuseppe Magalini e il ‘terrone di Bergamo’ come a lui stesso piace definirsi, il nostro dg Diego Foresti”

Dal presente passiamo al futuro: ha già un’idea di che Catanzaro sarà quello che vedremo in Serie B?
“Noi siamo prima di tutto imprenditori con i piedi per terra, per i quali i conti in ordine sono la base sulla quale costruire ogni tipo di ragionamento. L’obiettivo è quello, ovviamente, di mantenere la categoria rafforzandoci nel corso del tempo. Poi, guardando verso l’alto, penso sia giusto non porsi limiti. Il calcio è bello anche per questo. Ma sempre e comunque sulla base dei conti in ordine”.

Il palcoscenico della Serie B sarà il ‘Ceravolo’. Con l’amministrazione comunale avete già iniziato a parlare dei lavori necessari all’impianto per la nuova stagione?
“So che dalla Regione Calabria è arrivato un finanziamento di 9 milioni di euro per l’adeguamento dello stadio e delle infrastrutture adiacenti. Come ‘inquilini’ che abitano l’impianto abbiamo dato le nostre indicazioni in merito a quelle che sono le falle da colmare: illuminazione, sala VAR e terreno di gioco da rifare. Il sindaco ha detto che giocheremo la prima gara della nuova stagione in casa, speriamo sia così davvero. Non per sfiducia nella sua persona, bensì per la burocrazia che in questo paese complica sempre tutto”.

Tornando per un attimo al campo: adesso che è fuori dai giochi, quali squadre vede favorite negli altri due gironi e quale formazione, invece, vorrebbe veder uscire vincitrice dai playoff?
“Nel Girone A avrei detto Pordenone, ma adesso vedo avanti la Feralpisalò, così come la Reggiana nel B. Per i playoff da calabrese spero tanto vinca il Crotone così il prossimo anno in Serie B, sperando che il Cosenza si salvi, avremmo ben quattro squadre della nostra regione”.

Ultima domanda: che futuro vede per la Lega Pro che si appresta a lasciare?
“È l’ora di smettere di parlare di riforma del sistema e si inizi a farla. Questa Serie C non è più sostenibile. Serve una riforma non solo numerica, perché 60 società sono troppe, ma che tocchi anche le infrastrutture, dato che molti campi mettono a rischio anche la salute stessa dei giocatori, e lo statuto dei contratti dei giocatori. Senza novità in questi settori sarà difficile andare avanti”.

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