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Perugia-Ternana - Questione di motivazioni e nervi saldi
venerdì 20 aprile 2018, 15:00In Primo Piano
di Marina Ferretti
per Ternananews.it

Perugia-Ternana - Questione di motivazioni e nervi saldi

Per un derby, uno sentito poi come quello dell'Umbria, non è possibile parlare di risultati sulla carta, di destini scritti, di statistiche senza correre il rischio di incappare in banalità e soprattutto senza il rischio di essere smentiti dai risultati, perchè Perugia-Ternana è una di quelle partite che sfugge ad ogni logica. Questo, certamente, non vuol dire che non esistano valori tecnici differenti, o una classifica agli estremi opposti fra le due squadre, nè che De Canio e Breda possano permettersi di non preparare la partita con la consueta attenzione. Quello che vogliamo dire, però, è che nell'affrontare un derby i numeri non sono tutto.

Perugia-Ternana non si vince solo con i moduli, con gli schieramenti e coi passaggi riusciti, ma è questione anche di motivazioni e nervi saldi. Già, le motivazioni: quali sono quelle giuste? Se puntiamo il focus sugli obiettivi delle due squadre, possiamo dire che sia la Ternana che il Perugia dovrebbero trovare la spinta giusta, perchè la prima lotta per una salvezza che avrebbe davvero del miracoloso, mentre i secondi vedono la promozione diretta davvero alla portata, nonostante i playoff fossero il bersaglio da centrare. Certo è che, se andiamo a vedere quanto rossoverdi e biancorossi siano vicini al raggiungimento del target, forse le Fere potrebbero avere quella forza di volontà, quella motivazione più forte, quel voler dimostrare di essere ancora vive, di esserci nonostante una stagione tutta in salita. 

Oltre ad averle, però, le motivazioni bisogna saperle gestire. Soprattutto in una sfida così sentita, così importante per tutta una serie di aspetti anche non del tutto inerenti al calcio, mantenere i nervi ben saldi potrebbe fare eccome la differenza. Il rischio maggiore è quello di arrivare già scarichi mentalmente all'appuntamento, aver bruciato tutte le energie nervose durante la fase di avvicinamento, e questo sarebbe un suicidio per chiunque. E poi c'è da non cadere nel nervosismo in campo, non cedere alle provocazioni degli avversari ma soprattutto del pubblico, mettere in campo il giusto agonismo ma saperlo gestire, essere "cattivi" ma con intelligenza. 

Motivazioni e nervi saldi: chi ne avrà di più?