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Sampdoria, Iachini: "Il pubblico ci darà una mano"

Sampdoria, Iachini: "Il pubblico ci darà una mano"TuttoB.com
© foto di Luigi Gasia/TuttoJuveStabia.it
martedì 5 giugno 2012, 20:15Sampdoria
di Federico Errante
fonte sampdoria.it

«Abbiamo fatto tanti sacrifici per arrivare a giocare questa finale e ora siamo pronti ad andare a sfidare il Varese in queste due partite con grande entusiasmo». Sa quello che vuole Beppe Iachini. Alla vigilia della finale d'andata dei playoff il tecnico blucerchiato indica la strada. «In questi giorni abbiamo lavorato per cercare di recuperare quei giocatori che erano rimasti vittime di acciacchi dopo le due gare col Sassuolo - spiega in conferenza stampa -. Abbiamo un allenamento per lavorare tutti insieme e valutare chi riusciremo a recuperare, anche se non credo che ci saranno problemi. Romero dall'inizio? Parlerò col ragazzo e col preparatore dei portieri, poi prenderò una decisione tenendo conto anche della diffida che grava su Da Costa. Ad ogni modo è un dubbio che non mi preoccupa, siamo comunque in buone mani».

Che avversario si aspetta di trovare?

«Il Varese è una buona squadra che già da anni gioca col 4-4-2, un modulo adottato da Sannino e ripreso, seppur con qualche personalizzazione tattica, da Maran. Sono una squadra quadrata che nel mercato di riparazione è riuscita ad inserire elementi giusti, come Granoche. Dietro possono contare sull'esperienza di Terlizzi e Troest, mentre in avanti hanno giocatori molto tecnici, come Rivas, De Luca e Neto Pereira. Dovremo fare due gare perfette per riuscire a batterli».

Gli addetti ai lavori giudicano la Sampdoria favorita: è d'accordo?

«Non siamo assolutamente favoriti, anche perché lo dice la classifica finale della regular season: noi abbiamo chiuso al sesto posto, l'ultimo utile per entrare nei playoff, mentre il Varese si è classificato quinto. Le vittorie si conquistano sul campo, il blasone e i nomi non contano. Non dimentichiamo che a gennaio la squadra è stata ringiovanita e ora la Sampdoria ha un parco giovani di grande valore e con molta più esperienza a qualche mese fa. Certamente abbiamo un'arma in più: i nostri tifosi. Ho ancora nelle orecchie il tifo del match d'andata col Sassuolo, sono certo che anche domani il pubblico saprà darci una mano».

Sabato al "Braglia" la Samp è apparsa stanca. Stanchezza fisica o mentale?

«Né l'una nell'altra. Col Sassuolo abbiamo dominato la gara d'andata, che sarebbe potuta finire con 4-5 gol a nostro favore. Forti di questo vantaggio e del gol iniziale realizzato da Pozzi, a Modena la squadra s'è abbassata troppo presto: un atteggiamento inconscio che non va bene, però non credo si possa parlare di stanchezza. Siamo una squadra che deve sempre giocare per vincere e lo avevo detto anche al termine della gara d'andata, ma ora siamo pronti per affrontare queste due partite con lo spirito che ha contraddistinto il nostro girone di ritorno».

Il Varese ha vinto entrambe le sfide della regular season: quanto fanno testo quelle due partite?

«All'andata eravamo ancora un cantiere aperto, si parlava più di mercato che di calcio giocato. Nell'ultima partita di campionato abbiamo fatto scelte mirate a gestire le forze, dopo aver speso tanto nelle trasferte di Modena e Castellammare di Stabia e pensando già ai playoff. Scelte che si sono rivelate azzeccate, perché ora siamo qui a giocarci la finale. Col Varese abbiamo avuto percorsi simili: entrambe le squadre sono partite male, cambiando allenatore e rilanciandosi nel girone di ritorno, ora ci attende una doppia sfida decisiva dove gli episodi possono risultare determinanti».

Come giudica il suo operato e cosa vorrebbe che i tifosi pensassero del lavoro svolto da mister Iachini?

«Questo dovreste chiederlo a loro. Quando sono arrivato ho pensato esclusivamente a lavorare. Sapevo dove volevo e dove potevo arrivare, attraverso il lavoro. C'erano tanti problemi e tante polemiche, ricordo che gli agenti della Digos ci facevano compagnia ad ogni allenamento: sono contento di aver riportato serenità all'ambiente e nuova sintonia tra squadra e tifosi. Voglio ringraziare la famiglia e il presidente Garrone per le parole di affetto e stima che non mi fanno mai mancare. Tutto ciò mi ripaga del lavoro svolto, anche se ancora non abbiamo fatto nulla: ho ancora voglia di fare molto».