
C ad un passo, anche Marino tra i colpevoli. Iervolino, reset già da domani: Lovisa subito, Salerno non meritava questo disastro
Serie C ad un passo. Solo un miracolo sportivo potrebbe salvare la Salernitana da una retrocessione annunciata dalla scorsa estate, quando Petrachi doveva fare mercato con pochi soldi e mille paletti e il presidente trattava con fondi esteri disimpegnandosi pubblicamente. Abbiamo provato, in questo mese, a spingere in una sola direzione con articoli di sostegno, "battaglie" legali, interviste ad importanti avvocati, un atteggiamento a tratti più da tifosi che da giornalisti proprio per l'affetto che ci lega ai colori granata, consapevoli che la visibilità a livello nazionale del nostro sito (lo dicono i numeri) potesse spingerci a dare maggiore forza alla Bersagliera.
Ora, però, bisogna fare i conti con quella realtà che vi stiamo raccontando praticamente dal ritiro dell'estate 2023. Dalla A alla C, un incubo. Dopo aver fatto promesse di ogni genere e aver illuso decine di migliaia di persone che speravano fossero entrate in un'epoca diversa, eccoci a commentare una partita imbarazzante a Marassi, contro una Sampdoria che sarebbe un eufemismo definire modesta ma che almeno ha messo in campo fisicità e cattiveria agonistica.
Legittimo dire che si rischia la C contro chi era già retrocesso, giusto rimarcare che alla Salernitana hanno spezzato ritmo e gambe proprio quando stava trovando la forma migliore e una grande alchimia con il pubblico, ma oggi la prova è stata imbarazzante e non si può giustificare in nessun modo. Soprattutto se il primo tiro pericoloso arriva al 95'. Non ce ne voglia Marino, ma nelle due gare a Genova abbiamo rivisto la Salernitana timorosa, disorganizzata, senza idee e senza cuore di Breda. E se davvero il mister ritiene che Tongya sia stato tra i più positivi, allora o c'è da stracciare metaforicamente un tesserino o tutta Salerno ha visto una partita diversa.
Caro mister, avere un atteggiamento così prudente e non aver dato nulla alla squadra in questi 35 giorni di pausa la renderà responsabile in caso di retrocessione. Perchè in campionato e oggi è lei ad aver perso contro una Samp messa sotto da tutti, perforabilissima in casa e ora pronta a difendersi per 90 minuti a Salerno contro un attacco che fatica tremendamente. E questa è la seconda nota dolente: dagli stop sbagliati da Simy ai capolavori sul mercato di Valentini, uno che andava esonerato già dopo la debacle di Carrara.
Ecco, da qui il nostro appello al presidente. Che sia B o C tabula rasa e azzerare tutto già da domani mattina significherebbe dare un segnale alla piazza. Via tutti coloro che hanno scritto pagine nere di un biennio horror, via chi non ha onorato la maglia, via chi ha dato consigli sbagliati. Lovisa, ds della Juve Stabia, è il profilo giusto e già domani ci aspettiamo che il patron gli metta sul tavolo un contratto pluriennale consentendogli di programmare una stagione vincente come merita Salerno.
Se si perderà ulteriormente tempo pensando che un tribunale potrà cancellare il salto all'indietro e i tantissimi errori commessi siamo ancora una volta fuori strada. Chiudiamo con un appello ai tifosi. E' legittimo restare fuori per protesta, ci mancherebbe (pur schierandosi al fianco di Gravina quando nel 2021 voleva far fuori senza motivo una Salernitana in A e con bilanci a posto). E' legittimo altrettanto esserci sugli spalti. Il clima venerdì sarà infuocato, al punto che in tanti resteranno a casa temendo problemi di ordine pubblico.
Ecco, pur dispiaciuti per un pienone che non ci sarà (a maggiore ragione col 2-0 di Marassi, arrivare a 15mila sarebbe già un miracolo) facciamo appello al buonsenso affinché tutto resti sul canone della protesta civile. Offendere i giornalisti, farsi la guerra interna o parlare di "rivolta" acuirà soltanto la tensione in una serata in cui le telecamere di tutt'Italia saranno puntate sull'Arechi. Siamo certi che tutto filerà liscio. E magari, con uno stadio che spinge, si potrà vivere una serata magica. E' finita si dice alla fine!