Pro Vercelli, Vives: "La partita di domenica contro la Spal potrà dire molto sulla nostra stagione"

Conferenza stampa di metà settimana in casa Pro Vercelli. A prendere la parola a pochi giorni dalla sfida con la Spal è stato l’esperto centrocampista Giuseppe Vives: ecco le sue parole raccolte dai colleghi di Magicapro.it:

Mancano tre partite importanti, domenica affronterete una squadra pronta alla festa: come ci si prepara a questa sfida? 

Troveremo un clima di festa, perché loro sono ad un passo da una meritatissima promozione in Serie A: ma noi abbiamo un obiettivo ancora più importante, mantenere la categoria. Abbiamo grande rispetto per la Spal, ma le partite vanno giocate sul campo. Siamo consapevoli che dovremo fare una grande partita per portare a casa punti che per noi sarebbero fondamentali. La partita di domenica potrà dire molto sulla nostra stagione. Andiamo là per giocarci la partita e cercare di portare a casa punti.

Brescia? Sarà uno scontro diretto, sappiamo che sarà importantissima. Ma prima concentriamoci sulla Spal, poi – se non dovessimo riuscire a fare punti a Ferrara – quella sarà una finale per evitare i playout. Il pubblico potrà e dovrà darci una grossa mano, in questi momenti la spinta dei tifosi è fondamentale.

Sei sorpreso dal campionato della Spal? No, perché la squadra è molto organizzata e hanno preso i giocatori giusti. Anche noi ce la siamo giocata con tutti, poi alcuni episodi hanno caratterizzato le partite. Loro sono stati molto continui, merito loro.

Oggi è arrivata un’altra penalizzazione per il Latina, che ha sancito la retrocessione dei Pontini: questa sentenza modifica la lotta per la salvezza? Sbagliato che le penalizzazioni arrivino alle ultime tre partite, ma questo ormai è così da anni. Per noi non cambia niente, siamo artefici del nostro destino. Con una vittoria, saremmo praticamente salvi. Non serve guardare gli altri.

Domani è il 4 maggio, ricorrenza della tragedia di Superga. Tu sei stato capitano del Torino, cosa significa per te questo?

Ho partecipato per cinque anni alla memoria del Grande Torino: anche chi non è passato da lì sa cosa vuol dire, ma chi ha fatto parte di quella squadra sa cosa vuol dire partecipare a questa manifestazione. Ti tremano le gambe dall’emozione.