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Palermo, Baccaglini ai tifosi: "Serie A l'obiettivo. Il closing è di importanza prioritaria"

26.06.2017 21:00 di Christian Pravatà  Twitter:   
Fonte: www.palermocalcio.it
Palermo, Baccaglini ai tifosi: "Serie A l'obiettivo. Il closing è di importanza prioritaria"

Trenta minuti riservati ai tifosi del Palermo. Il Presidente Paul Baccaglini ha interagito con i fans rosanero nel corso di un Live Streaming sulla nostra pagina ufficiale di Facebook: "Volevo un po' spiegare quello che sarà quest'intervento, - spiega - innanzitutto perché metterci la faccia è importante. L'ho fatto in momenti più facili e voglio farlo in momenti più difficili. Non è che sono stato totalemente al di fuori. Ho monitorato la situazione e so che diversi palermitani si sono sentiti amareggiati da una mia presenza efficace nei primi momenti, ma un po' più distante in quest'ultimi momenti. Qui c'è uno spirito d'accoglienza straordinario e magari essere sparito, secondo la sensazione generale, mi porta a chiedere scusa. Non era mia intenzione, anzi il calore di Palermo mi ha sempre fatto sentire a casa. Vi ringrazio di questo ed è una cosa che tenevo a dire subito.

Tutto questo silenzio - prosegue - e le informazioni date col contagocce, sono dovuti ad un'operazione di questo calibro, che rende necessario un processo nel quale io faccio parte di un team e tutti i professionisti che ne fanno parte hanno bisogno delle loro tempistiche. Come in una squadra che funziona bene, ognuno deve svolgere il proprio ruolo. Questo ha richiesto tempo, ma anche la copertura sotto forma di silenzio. Le fughe di notizie tirano gli equilibri sia da un lato che dall'altro e non si possono fare proclami: bisogna chiudersi in una stanza ed uscirne a conclusione avvenuta. Per quanto capisca le dicerie e le voci di corridoio usate per riempire gli spazi dai giornalisti, dico che tutto ciò è anche pericoloso.

Abbiamo fatto un grande progresso - continua il Presidente Baccaglini - in tutto questo periodo, siamo veramente molto vicini. Le due squadre sono veramente ad un ottimo punto di intersezione, ma così come ogni progetto ambizioso può portare a dei ritardi, a volte lungo il percorso possono nascere incomprensioni. Ci sono state, non lo nascondo e non vengo qui a dire che sia stata tutta una passeggiata. Fa parte del rapporto, ci sono questi alti e bassi. Non è né scontato, né banale. Tutto questo però è stato fatto con un obiettivo comune, per percorrere una strada fatta di tappe. Essere tornato a Palermo è bello, il cuore dei palermitani non si smentisce mai. Al tempo stesso, non posso far finta di non aver visto e di non aver toccato con mano il polso dei tifosi, che per prima cosa vogliono chiarezza. Oggi non posso darvi tutte le risposte che state cercando, perché bisogna arrivare al closing. Se sono in città, però, è perché il lavoro procede bene e siamo alle battute finali. Immaginatelo come la costruzione di una bella casa e nel mezzo dei lavori trovi un muro romano. Non te l'aspetti, è un imprevisto, ma non è da leggere con allarmismo. Bisogna intendersi per arrivare ad un obiettivo comune, ad una casa che poggia su basi solide. Se da una parte c'è un progetto che ha bisogno di queste fasi, dall'altro c'è una società di calcio di cui sono il presidente e non ancora il proprietario. Partendo da questo presupposto, questa società ha bisogno di andare avanti con un dialogo attivo tra le due parti. Quando il dialogo viene a mancare, vengono a mancare i presupposti per costruire qualcosa di buono. Conosco il sentimento della piazza, ma sappiate che questa è una situazione ben più sfaccettata di quel che si può pensare. Ci sono dei retroscena che forse non interessano a tutti, ma come io non posso ignorare il sentimento della piazza, chiedo a voi di non ignorare certi meccanismi che fanno parte di un periodo di transizione. E' come quando ti fidanzi con una persona che si è lasciata da poco e vedi ancora le foto dell'ex o le sue mutande. Suonerà impopolare, ma preferisco fare questo discorso perché voglio basare il rapporto con i tifosi sull'apertura, nel bene e nel male. Se in questi mesi ho tenuto la bocca chiusa è perché stavamo lavorando tutti intensamente verso l'obiettivo, che è veramente vicino. Esiste questa situazione ibrida e bisogna tirar fuori il meglio, anche se non è una situazione al 100% ideale. Ma la vita non è mai ideale al 100%, ci sono sempre compromessi da accettare e digerire, che porteranno ad un futuro più brillante dell'immusonirci l'uno contro l'altro. Io con mio padre non ho parlato per 17 anni, per questo chiedo di mettere da parte la rabbia e il risentimento, per partire da qui con un nuovo capitolo". 

"Ci saranno un nuovo allenatore e un nuovo direttore sportivo, scelte fatte tramite un dialogo tra le due parti. Un compromesso, appunto, che fa parte dell'interregno. Non si possono fare proclami, ho conosciuto l'allenatore e ho avuto la possibilità di discutere varie tematiche sportivo-tecniche, vedendo in lui una persona preparata. Mi ha chiesto un'opportunità e credo sia onesto, legittimo. Credo che i tifosi non solo avranno modo di conoscerlo, ma anche la voglia di dargli quest'opportunità che merita. Domani ci sarà la conferenza stampa alla quale ho deciso di non partecipare, perché le domande verrebbero convogliate verso di me e le nuove figure societarie invece devono presentarsi al meglio. Dalla mia parte, posso solo garantire che sto facendo di tutto per arrivare il primissima possibile al closing, alla definizione chiara della situazione. Questo è un obiettivo assolutamente condiviso da entrambe le parti. Come da parte mia c'è voglia e ansia di arrivare a questo obiettivo, la stessa volontà c'è anche da Zamparini. Lui è pronto a lasciare, ma in questo periodo di interregno ha sentito la necessità di garantire il futuro alla società. Per questo le due parti continuano a lavorare assieme. Pensate alla staffetta: c'è un momento in cui i due corridori corrono insieme, passato il testimone corre solo uno. Non è questo il contesto per spiegare il progetto meraviglioso che porteremo avanti, inizierà oggi col progetto dello stadio, quello di cui parleremo oggi con Orlando. Un progetto che va bene per una città piena di iniziativa, di giovani di talento, che potranno colorare lo stadio di rosa e nero, ma anche con tutti i colori della loro fantasia e della loro voglia di vivere. Qualcosa che fa parte di un progresso, che passa per un progetto così ambizioso. Sono qui proprio per portare avanti questo progetto, che è fondamentale per il Palermo 2.0, e sono certo che il sindaco Orlando lo sposerà. Capisce e apprezza l'importanza di questa infrastruttura, è mia priorità spiegare le basi concrete per la viabilità relativa a questo progetto e sono convinto che arriveremo a mettere giù una strada solida per intraprenderlo. Potrebbe venire anche un marziano a sedersi qui, perché lo stadio e il centro sportivo saranno due cose epocali. Non serve che sia io a credere in questa città, perché in molti già lo fanno. Se ci capiamo tutti è un segno di civiltà in un momento storico così difficile, dove l'odio la fa da padrone. La pace chiama pace e l'odio chiama odio, senza fare discorsi troppo da peace and love". 

Quale sarà l'obiettivo del Palermo? "L'obiettivo di tornare in Serie A è sempre stato l'unico, questa società ha quasi un obbligo morale per stare in A. Credo che bisogna dare una possibilità di lavorare bene a tutti, sempre, e di conquistare risultati meritocraticamente. Secondo me potrebbero veramente rappresentare una sorpresa. Sempre un passo alla volta, è un work in progress, ma il loro inserimento è una tappa fondamentale. Di mio sto portando avanti il mio lavoro.

C'è qualche astio sulla nazionalità dei nostri giocatori... sicuramente vogliamo valorizzare il nostro patrimonio italiano, come dovrebbero fare tutte le squadre, ma fare distinzioni sulla carta d'identità credo sia davvero sbagliato. Il campo dovrebbe essere il vero barometro per decidere come stanno le cose, sono comunque decisioni che prenderà il mister già dal ritiro.

La chiarezza è necessaria. Se oggi venissi a darvi le parole che volete sentirvi dire, non vi darei chiarezza, ma solo una leccata di culo. Non è così, io ci metto la faccia nel bene, nel medio e nel male. Risaliamo e rifacciamo tutte le cinquanta sfumature insieme, proprio per queste esigenze di tempo ci sono tutta una serie di decisioni da prendere con la serenità e lo spirito di collaborazione.

Quello della definizione della rosa è un processo che passa per tutta una serie di tappe: il ritiro, la valutazione del mister e altre considerazioni. L'innesto di giocatori di esperienza, che abbiano fatto la Serie B e che possano guidare i più giovani nei momenti difficili sarebbe un valore molto importante. Però attenzione: è il mister a fare le scelte e a valutare i giocatori, non io. Questa è una squadra e si lavora in squadra per ottenere risultati importanti.

Da ambo i lati il closing è di importanza prioritaria, perché ci sono così tante sfumature che se dovessi elencare i sentimenti e le emozioni avute in questo momento, andrebbero disperse al vento. Durante lo sviluppo del progetto ci saranno dei momenti che vi faranno tornare in mente certe mie parole. Anche il passaggio generazionale non può mai incoraggiare la violenza, la scissione può essere sensata e nell'interesse di tutti, col sorriso sulle labbra. Vi voglio bene dal profondo del mio cuore, il tatuaggio è ancora qua". 


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