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Padova, Bisoli si toglie un sassolino: "Quando sono stato cacciato eravamo quintultimi... Trovata una squadra mentalmente a pezzi"

Padova, Bisoli si toglie un sassolino: "Quando sono stato cacciato eravamo quintultimi... Trovata una squadra mentalmente a pezzi" TuttoB.com
Bisoli
© foto di Luca Marchesini/TuttoLegaPro.com
sabato 29 dicembre 2018, 14:00PRIMO PIANO
di Marco Lombardi

Partirà da Livorno il nuovo corso della cenerentola Padova targata Pierpaolo Bisoli. Queste le dichiarazioni rilasciate nella conferenza stampa della vigilia dal tecnico di Porretta Terme, richiamato in sella dopo il disastroso interregno di Foscarini: “Mi dispiace per Foscarini, però dobbiamo essere abituati e sono tornato qui con un entusiasmo incredibile, il nostro obiettivo è quello di arrivare nei playout e poi vediamo di salvare il Padova. Ieri ho visto la squadra molto giù, l’ho vista mentalmente a pezzi, dobbiamo andare a Livorno con grande consapevolezza. Loro erano nella nostra situazione e in quattro partite l’hanno messa a posto... Quando mi ha chiamato il direttore stavo giocando a tennis. Sono stato mandato via per un piccolo fraintendimento, l’ho accettato malvolentieri perché eravamo quintultimi, ma sono andato avanti. Groppi? Questa è una situazione che dovremo valutare bene. Col presidente ci siamo sentiti 3-4 volte. Mi hanno richiamato e sono tornato come il bambino che viene richiamato a fare la cosa che preferisce. Abbiamo condiviso con la società tutte le scelte a inizio anno. Ho il vantaggio che conosco pregi e difetti di questa squadra. Il contenzioso c’era, la società avrà fatto le sue scelte, se sono qui evidentemente abbiamo risolto, altrimenti sarebbe stato impossibile venire qui. La Mantia? Sono situazioni del passato, è brutto ritornarci sopra. I 31 giocatori? Era difficile piazzarli, pensavamo che con qualche risultato in più ci potevamo riuscire. Se io ho commesso degli errori e sono qui, vuol dire che siamo intelligenti, come il direttore e la società, se rivanghiamo tutto facciamo del male al Padova. Se sono tornato la prima cosa che ho detto è che bisogna salvare il Padova. Screzi coi giocatori non ne ho avuti. Quello con Pinzi? Nessuno si è messo le mani addosso. A Perugia e col Cittadella ho visto un grande Padova, abbiamo pareggiato due partite 0-0 e col Cittadella è vero che c’era un rigore ma li abbiamo bloccati. Io avevo trovato la quadratura col 4-2-3-1. A Livorno mancheranno Serena e Pinzi, in mezzo ci sono Mazzocco, Broh e Cappelletti. In porta mi riguarderò le ultime partite e poi valuterò chi mettere. Mercato? Non ne abbiamo parlato, adesso bisogna solo tamponare l’emorragia di cinque sconfitte. Andiamo a Livorno per vincere, ma speriamo quantomeno di pareggiare”.