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Frosinone, Matteo Ciofani: "Maldini è il mio idolo"

Frosinone, Matteo Ciofani: "Maldini è il mio idolo"TuttoB.com
© foto di Federico Gaetano
martedì 20 febbraio 2018, 19:29PRIMO PIANO
di Christian Pravatà
fonte www.frosinonecalcio.com

Siamo una squadra fortissimi” chi non la ricorda? Era la sigla di Radio Deejay speciale mondiali del 2006. Quelli vinti nella notte ‘del cielo azzurro sopra a Berlino”. Ebbene, “la squadra fortissimi” è anche quella che porta il Frosinone, a braccetto con la Questura del capoluogo e il Provveditorato in tour per gli Istituti scolastici per il progetto ‘Il Frosinone sale in cattedra’. Questa mattina, per la quarta tappa, questa “squadra fortissimi” ha visitato il II Istituto Comprensivo di Ferentino. Per il Frosinone presenti il difensore Matteo Ciofani e il professor Gianluca Capogna accompagnati dal responsabile del progetto Experienxe Giuseppe Capozzoli e dall’Ufficio Comunicazione, per la questura la vice questore dottoressa Antonella Chiapparelli, accompagnata dai suoi più stretti collaboratori Stefano Mancini, Emilia Celani e Nicola D’Alessandris. Il professor Malandrucco del Provveditorato ha inviato i saluti.

Appuntamento alle ore 9 ma già da qualche minuto l’Aula magna dell’Istituto era gremita di alunni delle Medie accompagnati dagli insegnanti. In rappresentanza del Plesso Scolastico, il preside professor Salvatore Laino e il vice preside professor Maurizio Sparagna.

La genuinità di Matteo Ciofani, alfiere di questo Frosinone, ha toccato il cuore di tutti. Per semplicità. Esattamente come lo era stato con i suoi predecessori nelle precedenti tappe: Dionisi e Sammarco a Frosinone e il fratello Daniel ancora a Ferentino.

E poi ci sono stati gli interventi sempre molto precisi del professor Capogna e della dottoressa Chiapparelli che hanno tenuto altissima l’attenzione con la proiezione di slides e video rispettivamente sul corretto stile di vita da tenere e sulla sicurezza nello stadio.

«Il mio idolo è Paolo Maldini – ha detto Matteo Ciofani, rispondendo alla domanda di un alunno -. Lui insieme a Roberto Baggio non a caso hanno preferito defilarsi da questo mondo del calcio. E il loro gesto la dice lunga». E poi, da intervistato speciale, Matteo ha ammesso: «Il sogno mio e di mio fratello era di giocare un giorno contro il Milan in campionato. Lo dissi in una intervista che ricordo ancora benissimo, con il Frosinone ancora in serie C. Dovete sapere che nostro papà è milanista al midollo e noi abbiamo preso quella ‘malattia’ da lui. Quando capitò l’occasione portammo mamma e papà al ‘Meazza’: un sogno per noi ma anche per loro. Da quella volta però iniziò a vacillare – ride di gusto Matteo – anche la nostra fede milanista perché quell’anno ci ‘rubarono’ due partite. Ma fu comunque una emozione unica, scherzi a parte…».

Matteo aveva esordito raccontando la sua storia di mini-calciatore per divertimento: «Giocavo con mio fratello dentro casa e poi in giardino. Ho iniziato tardi a frequentare la Scuola Calcio. Poi ho seguito Daniel a Pescara, quindi le nostre strade calcistiche si sono divise per ritrovarsi qui a Frosinone. Il calcio è un lavoro? No, il calcio deve essere una passione che deve accenderti, deve portarti ad amare quello che fai – prosegue Matteo – ma, ragazzi: non dimenticate mai lo studio! E diffidate sempre da chi vi dice che i risultati si possono raggiungere senza sacrifici. Se sono arrivato a giocare in serie A e in B con una grande squadre è perché ci ho sempre creduto e ho messo in campo tanta serietà».