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Frosinone, Longo: "Non so se ci fosse il rigore, arbitro chirurgico"

Frosinone, Longo: "Non so se ci fosse il rigore, arbitro chirurgico"TuttoB.com
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
domenica 15 aprile 2018, 10:00PRIMO PIANO
di Christian Pravatà
fonte www.frosinonecalcio.com

Non c’è tensione ma rammarico negli spogliatoi del Frosinone. Moreno Longo resta comunque il solo deputato a parlare con i media per decisione della Società. Prima il passaggio davanti le telecamere di Sky e poi in conferenza stampa.

SKY –

Primo tempo per lo Spezia e secondo per il Frosinone. Il Frosinone recrimina su un fallo di Ammari, già ammonito. Longo ha visto che il direttore di gara stava facendo la… manina?

«Ho protestato col quarto uomo. L’arbitro come vedete – stanno scorrendo intanto le immagini sul monitor – sta mettendo mano per tirare fuori il cartellino giallo, questa è una espulsione che doveva essere data su una ripartenza. Quindi veniva molto spontaneo pensare che si doveva riprendere l’azione iniziando da un giallo per Ammari».

Il rigore c’è al 2’ di recupero. Ma cosa c’è che non è andato giù della gestione dell’arbitro?

«Il rigore c’è? Non lo so, io le immagini non le ho ancora viste – prosegue Longo -. Immagino ci sia solo perché le trattenute in area quando si marca a uomo purtroppo non possono non esserci perché dal momento in cui si cerca di ostacolarci a vicenda nascono spontanee. La dinamica è che prima di battere l’angolo ha fermato il gioco per mettere i difensori nella condizione di non intervenire perché aveva segnalato il possibile intervento. Dal momento in cui fermi il gioco quando batte lo Spezia, lo devi fare anche a parti invertite».

Che tipo di segnali le ha lasciato questa partita?

«Molti segnali positivi perché lo spartito della gara è andato come previsto. Sapevamo che nei primo 20’ ci sarebbe stato da soffrire. In primo luogo perché avevamo un peso psicologico non indifferente, il modulo era nuovo e in 4-5 giorni non si può inventare un modo diverso di giocare. Eravamo costretti a cambiare anche modo di giocare e quindi abbiamo cercato un modulo con linee di passaggio più interne. Superato il momento di difficoltà la squadra è cresciuta fino a diventare padrona nel secondo tempo e il rammarico c’è nel non aver chiuso la gara in quelle occasioni clamorose. Però le partite quando le lasci aperte si rischia. Ripeto, a proposito di rigore al 91’ avrei voluto vivisezionare sui nostri calci d’angolo quante trattenute ai nostri giocatori ci sono state senza che ci venisse fischiato nulla a favore».

Adesso la trasferta di Avellino…

«Un campo che abbiamo testato per quasi due mesi all’inizio della stagione. Al di là di questo sarà una trasferta insidiosa perché l’Avellino ha bisogno di punti ed ha uomini per creare difficoltà a qualsiasi tipo di squadra. Sappiamo che dovremo lavorare partita su partita, continuare questa battaglia con le altre squadre per la promozione diretta».

Continuerete il ritiro?

«Credo di sì, magari non da stasera ma da domani. Ci ritroveremo per non tralasciare il minimo dettaglio per portare il Frosinone in A direttamente».

CONFERENZA STAMPA

Quindi Longo si sposta nella sala stampa per un intervento di circa 10’.

Partiamo dalla fine. E’ riuscito ad intuire cosa è accaduto?

«Non ho visto al monitor il fallo. Faccio riferimento alle parole dell’arbitro Minelli che ha visto una trattenuta di Maiello su un attaccante spezzino. Lascia l’amaro in bocca per tanti motivi. Ha voluto essere chirurgico, fiscale».

Prima del calcio d’angolo c’era stata una palla trattenuta in area. Un arbitro in quel caso fischia e fa riprendere il gioco a chi difende…

«Concordo con questa analisi. Perché se il gioco viene interrotto nasce un’altra situazione. Io ho protestato almeno 10’-12’ su un fallo reiterato di Ammari su Crivello, lui mette la mano per tirare fuori il cartellino. L’azione termina e non lo ammonisce. Lo Spezia sarebbe rimasto in 10. Comunque gli episodi fanno parte del gioco ma credo che il Frosinone del secondo tempo meritasse la vittoria».

Ha cambiato modulo. Nella ripresa meglio. Il brutto primo tempo frutto di un modulo che va migliorato o paura?

«Lo spartito della gara me lo attendevo così. Non poteva esserci la perfezione, aggiungiamo anche la pressione psicologica. Non ci permetteva di essere sereni nella testa. La tensione produce questi errori. Ma sapevamo che fossimo stati bravi a superare quei momenti potevamo migliorare. E così è stato. Abbiamo creato almeno tre palle nette e là si deve avere la forza di essere spietati. Perché poi, lo Spezia o l’arbitro ti possono mettere nella condizione di non ottenere quello che avevi meritato».

Nell’economia generale c’è qualcosa che rivedresti?

«Ero convinto di fare questa scelta. Abbiamo impiegato un sistema di gioco che permetteva di palleggiare più internamente. Il cambio è stato fatto per dare una scossa anche nella testa di tutti i giocatori. Il secondo tempo ci ha dimostrato che gli interpreti per questo tipo di modulo ci sono».

Ha avuto tutte le risposte?

«La risposta che mi aspettavo era la voglia, l’atteggiamento. Oggi non posso dire nulla ai miei ragazzi. Hanno superato anche dei momenti di difficoltà. Ma questo ancora non basta, esigo queste risposte in tutte le partite».

Come si prepara Avellino?

«Si prepara partendo dalla possibilità di centrare le promozione diretta. E’ quello che ci dice la classifica. Siamo lì a lottare e la positività non deve mancare. Mi auguro che tutti trovino un lato positivo per lottare fin quando la matematica ci mette davanti alla possibilità di essere a pari punti con la seconda in classifica. Le problematiche? E’ vero che dobbiamo guardare in casa nostra ma anche le altre non scappano e quindi anche le altre hanno problemi. Dobbiamo lavorare e migliorarci. La classifica, lo ripeto, dice che giochiamo per la promozione diretta. Sarebbe da matti, a pari punti con la seconda, mollare o non credere di potercele fare. Poi sappiamo che stiamo attraversando un momento di difficoltà ma so quale è il percorso e questo non mi spaventa».