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Frosinone, il pres. Stirpe:"C'è amarezza, ma anche la consapevolezza di aver dato tutto"

19.05.2018 15:30 di Christian Pravatà  Twitter:   
Fonte: www.frosinonecalcio.com
© foto di Federico Gaetano
Frosinone, il pres. Stirpe:"C'è amarezza, ma anche la consapevolezza di aver dato tutto"

Il presidente Maurizio Stirpe passeggia nel corridoio. Ed è proprio lui che chiede di andare in conferenza stampa e quindi a Sky. Cambiando quello che è anche lo schema perché la serata è stata tutta fuori dagli schemi, a cominciare dall’epilogo in campo. I giornalisti che nel frattempo attendono Longo si ritrovano davanti il Presidente. Che nei momenti di difficoltà batte tutti sul tempo.

Presidente, non è certo l’immagine della felicità ed è comprensibile. Ma prima di sottoporle la nostra domanda, una signora in questo momento ci chiede: perché  a fine partita il presidente Stirpe si è fatto il segno della croce?

“Il presidente alla fine di ogni partita si fa sempre il segno della croce. E se lo fa anche ad inizio partita. Ringraziando il Padreterno. Se uno avesse visto le altre partite, avrebbe notato che faccio la stessa cosa da sempre”.

Prova più amarezza, delusione o rabbia?

“Qui a 1′ dalla fine stavi in A ed ora stai in B, peggio dello scorso anno. E’ difficile fare valutazioni a caldo. C’è amarezza ma anche la consapevolezza di aver fatto tutto quello che si poteva fare. Non ho niente da rimproverarmi e neanche ai miei collaboratori. Oggi siamo entrati in campo contratti. Sono stato contento che nessuno ci abbia regalato nulla. Preferisco questo risultato ad un risultato positivo nel quale qualcuno deve venire qui a regalarti qualcosa. Non ho nulla da rimproverare al Foggia, anzi faccio loro i complimenti per la partita che ha disputato. Il calcio è bello anche per queste storie. E bisogna avere la pazienza di saper accettare i fatti negativi. Siamo stati sfortunati in certi episodi e siamo stati ingenui nel finale. Prendere un gol in contropiede quando siamo noi in vantaggio è un errore grave”.

Come Presidente cosa farà?

“Ho già parlato con la squadra, li ho ringraziati. C’è la consapevolezza che la squadra abbia dato tutto. Ho detto che bisogna ripartire. Ho visto anche cose buone vicino a cose meno buone. Non saremo perfetti ma mi sembra che anche gli altri non lo siano. Bisogna quindi giocarsi le carte fino alla fine. A volte si può raggiungere un risultato attraverso un percorso tortuoso. Non bisogna perdere fiducia, perché se succede questo non ci giocheremmo bene le nostre chances. Anzi, dopo la serata di questa sera possiamo essere noi la mina vacante. L’unica cosa che possiamo fare è ripartire quindi dalle cose buone. Questo è un Club organizzato e costruito per provare a fare risultati importanti. Questa sera non è andata bene per merito di un avversario e demerito nostro. Nulla toglie che nella prossima gara possiamo essere capaci di riproporci ai nostri standard abituali. Dipende da noi e dalla consapevolezza nei mezzi che abbiamo. Mi rendo conto che l’ambiente sia scoraggiato. Ma il calcio è fatto di gioie ed amarezze. In 15 anni abbiamo avuto le gioie, adesso scontiamo le amarezze che negli ultimi due anni si sono condensate”.

Da domani il tifoso cosa può fare per la sua squadra?

“Deve continuare ad avere fiducia nella Società perché lo dicono le cose che ha fatto e non le chiacchiere. La Società ha dato tanto ed ha ricevuto tanto. Abbiamo le carte in regola per poter godere della fiducia della nostra tifoseria. Il tifoso del Frosinone deve sapere che fin quando ci sarò io al timone, noi combatteremo per il massimo risultato. Qualche volta riusciremo a conseguirli, altre volte no. Sarà la nostra competenza e capacità ad essere la discriminante tra il fare molto bene o fare male. D’altronde lo avete visto stasera come il confine tra una impresa e un insuccesso sia molto sottile e labile”.

Il presidente va anche a Sky, intervistato da Vanessa Leonardi.

In questi momenti Presidente cosa si dice ai ragazzi?

“I ragazzi hanno dato tutto quello che potevano, purtroppo alla fine veniamo ad essere penalizzati anche in un modo crudele. E la legge del calcio e della vita. E secondo me bisogna ripartire dalle cose buone di questi ultimi due anni”.

Forse si sentiva troppo la tensione?

“Indubbiamente l’ansia si è vista all’inizio della partita. Nel primo tempo non abbiamo giocato una buona partita, nel secondo invece abbiamo ritrovato le qualità che ci hanno contraddistinto e alla fine è arrivata la beffa. Per effetto di un errore nostro”.

A fine gara alcuni suoi giocatori erano inconsolabili. Adesso ci sono i playoff.

“Sicuramente questo è un momento delicato. Bisogna stare vicini alla squadra, fare il contrario significherebbe solo concedere un alibi e permettere di dire a qualcuno che non ci abbiamo creduto più. Io onestamente ci credo. E non penso che le avversarie del Frosinone siano migliori del Frosinone stesso, anzi secondo me hanno tanti difetti e tanti problemi. Se partiamo dal punto di vista societario e andiamo a vedere anche dal punto di vista tecnico ne potrei trovare innumerevoli di problemi. Dobbiamo ripartire, ammesso che abbiamo quella forza di rimettere in campo tutte le qualità”.

“Buona parte di questi giocatori c’erano anche nel 2014 quando perdemmo l’ultima partita a Perugia e poi vincemmo i playoff – prosegue Stirpe -. Non esiste la memoria nel calcio. Secondo me la Società, la dirigenza e i tesserati hanno il dovere di provarci fino alla fine. Perché hanno la possibilità di farlo “.


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