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ESCLUSIVA TB - Andrissi (ds Spezia): "La nostra una società modello. Sarà il campionato delle sorprese, attenzione alle neopromosse. La scomparsa del Como una sconfitta per il calcio"

ESCLUSIVA TB - Andrissi (ds Spezia): "La nostra una società modello. Sarà il campionato delle sorprese, attenzione alle neopromosse. La scomparsa del Como una sconfitta per il calcio"TuttoB.com
Andrissi
© foto di Tommaso Sabino/TuttoLegaPro.com
domenica 23 luglio 2017, 08:00LE INTERVISTE DI TB
di Marco Lombardi

Lo Spezia quale società modello nel panorama calcistico italiano, la scelta di un tecnico esordiente e le strategie di mercato. E ancora, una serie B che si annuncia foriera di sorprese e l’amarezza per la scomparsa del Como dal calcio professionistico. Di questo e altro abbiamo parlato con Gianluca Andrissi, ds dello Spezia, raggiunto in esclusiva ai nostri microfoni. 

La politica societaria di razionalizzazione dei costi e alleggerimento del monte-ingaggi è sinonimo di ridimensionamento degli obiettivi, oppure lo Spezia punterà a recitare un ruolo di primo piano anche nella prossima stagione?

“È sinonimo della ferma volontà di non smantellare l’organico, compatibilmente con l’esigenza di rientrare all’interno di un certo range economico che ci consenta di gettare basi solide per il futuro. Non dobbiamo dimenticare che la società ha speso tantissimo negli ultimi anni... Quanto alla squadra, vogliamo creare una miscela fra giocatori esperti, grossomodo una decina, giovani di proprietà e giovani prospetti prelevati in prestito da club di serie A. L’obiettivo è il mantenimento della categoria, poi vedremo come evolverà la stagione… Devo dire che anche il numero di abbonati, superiore all’anno scorso, certifica l’apprezzamento e la fiducia della tifoseria nei confronti del lavoro svolto. Lo Spezia è una società seria, potente, economicamente solida, che paga gli stipendi con regolarità: una società modello”.

Avete affidato la panchina ad un allenatore giovane, alla prima esperienza in cadetteria… Cosa vi ha fatto propendere per la scelta di Gallo?

“Innanzitutto  parliamo di un tecnico ben visto e stimato nell’ambiente spezzino, vantando trascorsi importanti alla guida della formazione Primavera delle Aquile. Conosco Fabio da tempo, sin da quando militava nelle giovanili dell’Inter... Nella passata stagione, peraltro, ha lavorato molto bene a Como con me. È un allenatore estremamente interessante, motivato e grintoso: fiero fautore di un 3-5-2 organizzato e propositivo nel quale gli esterni rivestono un ruolo preminente”.

Come detto poc’anzi, il mercato ha portato in dote un mix di elementi esperti e giovani di belle speranze. Tra i nuovi arrivati spicca il nome di Edoardo Soleri, gioiello della Primavera della Roma, strappato ad  una folta concorrenza…

“Siamo contenti dei giovani arrivati… Abbiamo instaurato una proficua  partnership con la Roma, grazie alla quale siamo riusciti ad aggiudicarci un giocatore richiestissimo come Soleri. Un centravanti importante, che seguo da anni, il cui biglietto da visita è eloquente: 36 reti realizzate in 37 presenze con la formazione Primavera del club capitolino. Sempre dalla Roma abbiamo ottenuto Calabresi. Senza tralasciare Di Gennaro e Forte, prelevati dall’Inter, che pur essendo ancora giovani hanno accumulato già esperienza in serie B. Sempre in tema di giovani prospetti, abbiamo opzionato Pessina, per il quale siamo in parola con l’Atalanta: parliamo di un centrocampista di qualità, che avevo a Como l’anno scorso e che ha ben figurato anche con gli azzurrini Under 20 ai mondiali di Corea. Per quanto concerne poi gli over, sono arrivati Giani, ex capitano della Spal, con cui ha conquistato due promozioni consecutive dalla Lega Pro alla serie A, e Bassi, portiere di lunga militanza in massima serie”.

Voci di corridoio accostano insistentemente allo Spezia il fluidificante mancino Fabio Eguelfi in forza all’Atalanta: solo un’idea o qualcosa di più?

 “In quel ruolo siamo coperti con Migliore, terzino di grande spinta propulsiva sul quale riponiamo grande affidamento. Francesco rientra nella lista degli incedibili, al pari di Sciaudone e Acampora”.

Restando in tema di mercato, cosa manca per completare l’organico da consegnare a mister Gallo?

“Giocando a tre dietro, manca un difensore: opteremo per un destro. Eventualmente potremmo valutare anche un’alternativa come quinto di sinistra per puntellare il pacchetto degli esterni, tanto cari a Fabio Gallo”.

Come commenta le dichiarazioni livorose rilasciate da Nenè? La società, per bocca dell’ad Micheli, si è sentita tradita…

“Non posso entrare nel merito. Mi limito a dire che dispiace quando succedono queste cose... Io sono arrivato a giugno, quindi non mi permetto di esprimere un’opinione al riguardo”.

Si preannuncia un campionato molto equilibrato e livellato verso l’alto… Quali le squadre più attrezzate in chiave promozione?

Sarà sicuramente un campionato delle sorprese… La cosa più difficile, nel contesto di un torneo lungo ed estenuante come la serie B, è la continuità di rendimento. Fame e cultura del lavoro gli ingredienti irrinunciabili per fare la differenza.  Ribadisco, ci saranno sorprese inaspettate. Attenzione alle neopromosse, che arrivano con grandi motivazioni…”.

Da ex ds del Como, come ha accolto la notizia della scomparsa del club lariano dal calcio professionistico?

“Ci sarebbe da discutere a lungo e si potrebbero versare fiumi d’inchiostro… L’amarezza di fondo è gigantesca. Insieme al dg Foresti e a mister Gallo abbiamo vissuto una stagione infernale, davvero incredibile. Abbiamo fatto i salti mortali per arrivare alle aste fallimentari… Malgrado le enormi difficoltà, tutte le componenti (società, squadra e tifoseria) hanno remato dalla stessa parte, con grande compattezza. Nessuno ha mai mollato, a testimonianza del senso di appartenenza e del forte attaccamento alla maglia. Sul campo la squadra ha colto ottimi risultati, centrando la qualificazione ai play-off. Mentre il vivaio era florido e di grande livello, circostanza suffragata dalla vittoria del campionato italiano nella categoria allievi. Ora tutto è andato perduto. Ci sono dei colpevoli, questo è certo. Ciò che è accaduto è un qualcosa di antisportivo, oserei dire anti-etico: una sconfitta per il calcio. Prima le promesse, poi il mancato rispetto delle tempistiche per l’affiliazione e l’iscrizione in serie C. Per chi, come me, è stato benissimo a Como, si tratta di una ferita aperta. Che non si rimarginerà facilmente”. 

 

 

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