Menu Primo pianoCalciomercatoIntervisteEsclusive TBCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie B ascolibaribresciacatanzarocittadellacomocosenzacremoneseferalpisalòleccomodenapalermoparmapisareggianasampdoriaspeziasudtirolternanavenezia

Ascoli, Fiorin: " Andremo a Verona per vincere"

Ascoli, Fiorin: " Andremo a Verona per vincere"TuttoB.com
© foto di Dario Fico/TuttoSalernitana.com
giovedì 10 agosto 2017, 20:00PRIMO PIANO
di Christian Pravatà
fonte www.ascolipicchio.com

Mister Fiorin a due giorni dalla sfida di Tim Cup con il Chievo ha parlato così agli organi di informazione:

“E’ facile dire che sabato non avremo nulla da perdere perché giochiamo con una squadra di categoria superiore; stiamo lavorando su un’identità, su una mentalità e un pensiero di gioco sui quali vogliamo insistere anche sabato. Andremo a Verona a giocare la nostra partita, sarebbe una grandissima soddisfazione poter superare il turno con una squadra di Serie A in termini di fiducia per noi e per l’ambiente, un risultato che aumenterebbe  il sostegno e sarebbe di spinta per il prosieguo del nostro lavoro. Per questo ci aspettiamo una gara di impegno e di ulteriore crescita. Il Chievo è una squadra strutturata, con un’organizzazione di gioco e un’identità consolidate, ha cambiato pochissimo gli interpreti, ha difensori che anagraficamente sono esperti; abbiamo studiato l’avversario quindi sappiamo quali punti deboli possiamo sfruttare e su quali caratteristiche dei nostri giocatori possiamo puntare.  Andremo a Verona per vincere, sapendo che sarà una gara molto difficile; vedremo se l’avversario farà una gara d’attesa o di impostazione avendone peraltro tutte le qualità per farlo. Mi aspetto un Chievo motivato e agguerrito anche se a volte prima dell’inizio del campionato alcune squadre “snobbano” l’avversario di categoria inferiore.

Le assenze? Quando si parla di assenze non mi piace che si pensi a una difficoltà, ma piuttosto a un’opportunità che i calciatori che giocano meno possono sfruttare positivamente.  Baldini recupererà mentre D’Urso non è convocabile, quindi stiamo lavorando sulle soluzioni alternative anche perché durante il campionato queste situazioni possono verificarsi abbastanza spesso. L’assenza di D’Urso ci porta a fare delle scelte particolari, ma allo stesso tempo sarà l’occasione per verificare la nostra crescita tattica e i giocatori a disposizione per avere delle alternative. Abbiamo sempre detto che il nostro pensiero, legato all’identità di gioco, non deve essere bloccato dal modulo.  In difesa stiamo valutando tre soluzioni: riproporre Carpani, far giocare De Santis oppure Cinaglia, che rientra da un piccolo infortunio e ha già fatto il centrale. Carpani ci sta dando la sua disponibilità; essendo un centrocampista di qualità, dà la possibilità di impostare l’azione dal basso; peraltro Gianluca nasce come mediano incontrista  e quindi la scelta di schierarlo dietro non è campata in aria. Domani scioglieremo le riserve. Quando si parla di difesa non intendiamo mai il singolo reparto, ma il lavoro che tutta la squadra deve fare  in funzione della fase difensiva.

Il rinnovo di Favilli? Ora Andrea potrà scendere in campo con la testa più libera da situazioni esterne, ha grandissimi margini di miglioramento perché è giovane e può progredire sotto tanti aspetti; quella di pensare di poter migliorare è la mentalità che hanno i grandi, anche uno come Ronaldo dopo aver vinto un pallone d’oro pensa a come potrà vincerne un altro.

Clemenza? Lo conosco da molto tempo, in passato mi sono occupato di scouting nelle società in cui ho lavorato e nella sua categoria era uno dei più in vista fra quelli del parco giocatori della Juventus. Come caratteristiche mi piace, è tecnico, ha capacità di scelta, fa la differenza in fase di possesso palla, è mancino e può giocare sia dietro la punta che esterno a piede invertito, come giochiamo noi; è un calciatore di ottimo livello e di grandissima prospettiva. Col tempo vedremo se può adattarsi anche al ruolo di mediano. Parliamo comunque di un giocatore alla prima esperienza in una prima squadra, quindi il periodo di adattamento potrebbe essere più lungo”.