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Criscitiello: "Il Como è un petardo inesploso, non bastano le figurine. Cannavaro, benvenuto in Italia"TuttoB.com
Criscitiello
lunedì 17 ottobre 2022, 14:30Flash news
di Angelo Zarra

Criscitiello: "Il Como è un petardo inesploso, non bastano le figurine. Cannavaro, benvenuto in Italia"

Nel corso del consueto editoriale del lunedì, il direttore di TMW e Sportitalia Michele Criscitiello ha trattato anche l'argomento Serie B: "Il Modena, come lo scorso anno, parte male e poi rialza la cresta clamorosamente. Tesser è un maestro di queste categorie. C e D. L’analisi è, però, sull’ennesimo sprofondo del Como. Società ricca, forse più di Milan, Inter e Juve, che continua a buttare soldi in una pessima gestione tecnica e troppo rivolta al marketing. Le maglie sono belle, prendiamo Fabregas per finire sui giornali di mezzo mondo, ci facciamo la foto con lo sfondo del Lago, poi facciamo entrare Henry in società, spendiamo una barca di soldi in ingaggi ma si perde nella cosa più importante: il campo. La sofferenza di Gattuso è stata una tragedia, l’arrivo di Longo giusto e opportuno. Ma i calciatori una accozzaglia di acquisti sbagliati, come lo scorso anno e rendimento nettamente sotto le aspettative della vigilia. Con quella proprietà, con quei soldi spesi, in serie B devi fare tutt’altra figura. Questo Como, finora, è un petardo inesploso".

Poi un focus su Cannavaro e De Rossi: "Daniele De Rossi si affaccia al fantastico mondo della serie B e troverà sulla sua strada mille difficoltà. Non basterà il cognome e la carriera da calciatore per trasformare una squadra in crisi. Fabio Cannavaro sta capendo che la serie B italiana non è la Cina. A Benevento ci sono problemi importanti e l’allenatore difficilmente riuscirà a risolverli da solo. Se vinci 2-0 e perdi 2-3 accendi una spia d’allarme che fai fatica a spegnere. Cannavaro voleva fare il salto ma questo è un mestiere complicato dove devi conoscere tutto degli avversari e della categoria. Oggi, forse, non è pronto per ridare al Benevento le speranze di promozione ma, in generale, tutte queste società dovrebbero pensare di più all’essere che all’apparire".