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PL - Giandebiaggi: "Dal mercato serve altro per andare in A. Il solo Zanimacchia non risolve problemi"

30 gennaio 2023 17:00 di Donatella Todisco    per parmalive.com  

Il Parma esce sconfitto nonostante la superiorità numerica contro l'ultima della classe, alimentando il malcontento e la rabbia dei tifosi di fronte a una situazione di crisi sempre più profonda. Le prospettive sono tutt'altro che esaltanti e si fatica a trovare qualcosa di positivo da cui ripartire. La sconfitta di sabato contro il Cosenza ha messo nuovamente in mostra tutti i limiti di questa squadra, che non riesce a reagire e rialzarsi e continua a fare i conti con le solite difficoltà. Abbiamo analizzato questa situazione complicata a pochi giorni dalla sconfitta di Cosenza con Marco Giandebiaggi, doppio ex di turno. L'ex centrocampista, nativo di Parma, ha giocato con la maglia crociata nel primo periodo della sua carriera in due parentesi diverse: nel campionato 1986/1987, collezionando una sola presenza, e dal 1988 al 1990, con 41 presenze e un gol. Dal 2000 al 2002, Giandebiaggi ha vestito la maglia del Cosenza, realizzando anche 3 reti in 33 presenze. Ecco le sue parole ai microfoni di ParmaLive.com.

Il Parma è reduce da una brutta sconfitta. Cosa è mancato a Cosenza?
"A Cosenza è venuta meno la cattiveria. Alla squadra mancano coraggio e fiducia e questo è dovuto sia alla situazione di classifica, sempre più preoccupante dopo i recenti risultati, ma anche per le tensioni che si respirano nell'ambiente in questo brutto periodo. I risultati non sono all'altezza e c'è malcontento tra la tifoseria nei confronti del presidente. La prova di Cosenza è stata negativa. Il Parma ha subito gol dopo pochi minuti e non c'è stata una reazione come ci si aspettava. I crociati sono una squadra con poca personalità: in campo magari si assiste a comportamenti rinunciatari. E' un insieme di tante cose che purtroppo non vanno. Questa stagione ha preso una brutta piega e la squadra non sembra in grado di invertire la rotta. Domenica ci aspetterà una gara importante, la speranza è che il blasone della partita possa far scattare quel qualcosa in più nei giocatori".

Perché il Parma non riesce a trovare continuità?
"Il Parma ha iniziato bene il campionato con una identità di gioco definita. Poi purtroppo le poche certezze di inizio anno sono state distrutte con prestazioni sotto livello. Abbiamo avuto tanti infortuni e il fatto di continuare a cambiare ruoli, giocatori e impostazione non ha permesso alla squadra di trovare continuità di risultati. Non è facile giocare venti partite con una formazione sempre diversa e con giocatori in posizioni diverse. Abbiamo avuto molte defezioni anche nel reparto offensivo. Probabilmente, come si ribadito tante volte, è stata costruita male questa squadra rispetto alle intenzioni di gioco del mister. Per questo i risultati sono questi qua: a lungo andare stiamo pagando anche questo".

In che zona del campo sorgono le difficoltà più grandi?
"Il reparto offensivo è stato il vero problema da inizio anno. Nella prima parte di campionato sono arrivati comunque dei risultati positivi perché la difesa ha retto. In seguito ci sono state tante defezioni. A parte Delprato che ha giocato stabilmente nel suo ruolo, in fase difensiva si sono alternati tanti giocatori: Circati, Balogh, Valenti, Osorio e Romagnoli che poi ha avuto dei problemi fisici e la sua assenza è stata un enorme handicap. Quando si cambiano così spesso gli interpreti certi automatismi possono venir meno. Le squadre che fanno più punti sono quelle che subiscono pochi gol. Questo era la nostra forza a inizio anno: la squadra si difendeva bene e riusciva a trovare il gol, pur senza avere un bomber di razza. Ora invece dipende troppo dalle giocate di Vazquez e questo è un grande limite. Il Mudo e Bernabé sono i giocatori con maggiore qualità che abbiamo in squadra. Bernabé con qualche problematica sta rendendo di meno rispetto alla scorsa stagione. Probabilmente è venuto meno tutto il reparto offensivo: Inglese, fatta eccezione per i quattro gol a inizio stagione, si è un pò perso, Charpentier l'abbiamo visto pochissime volte e Pecchia ha dovuto spesso schierare dei giovani. In certe situazioni anche la sorte non è stata benevola nei riguardi del Parma. Le difficoltà ci sono state, è innegabile".

Pensa che l'arrivo di Zanimacchia possa fare la differenza?
"Zanimacchia è un buon acquisto. Lui lo scorso anno, come anche durante questa stagione, pur non ritagliandosi tanto spazio, ha dimostrato di avere qualità. Ritengo però che il solo Zanimacchia non possa risolvere i problemi del Parma. Se la squadra ducale punta ad andare in A serve ben altro. Temo che, come ha già detto Pederzoli, se non ci saranno offerte o opportunità, non si faranno altre operazioni in entrata. La speranza è quella di recuperare un pò di infortunati e riuscire a compattarsi per raggiungere i playoff, anche se la situazione è diventata delicata perché sono rientrate diverse squadre. Bisogna cercare di rimanere positivi per centrare l'obiettivo. Serve però più continuità. I crociati quest'anno sono stati penalizzati dagli infortuni e da scelte di mercato sbagliate. Questo ha fatto sì che in campo ci fosse sempre una formazione diversa. Alla lunga la paghi. Parlando di prospettiva futura ritengo sia importante costruire un blocco di giocatori italiani. Non dico che non debbano esserci giocatori stranieri nel nostro campionato, ma per poter giocare devono essere comunque pronti per affrontare questa Serie B. Ѐ giusto investire anche su talenti stranieri da far crescere con calma, ma non possono rappresentare l'ossatura della squadra: hanno bisogno di tempo per mostrare tutte le loro qualità e ottenere risultati.

Cosa serve dal mercato in questi due ultimi giorni?
"Per me servirebbe molto di più rispetto a quello che la dirigenza in teoria vuole fare. Dipende anche da ciò che desidera il mister, questo non posso saperlo. Se si vuole andare in A, in un futuro immediato, penso che serva altro. Ѐ anche vero che non occorre avere la fretta di prendere giocatori senza fare le opportune valutazioni, sia sotto l'aspetto economico che dal punto di vista tecnico. Bisogna fare delle riflessioni anche in base al gioco di Pecchia in vista della prossima stagione: dipende se si vuole agire nel breve termine o a lungo termine".

Come ripartire? Domenica ci sarà l'impegnativa sfida Parma-Genoa.
"Quando ci sono dei momenti di difficoltà non c'è migliore occasione per reagire che affrontare partite di questo genere. Credo che domenica assisteremo ad una prestazione positiva, diversamente da quanto visto a Cosenza. La speranza è che si parta bene fin dal primo minuto. Parma è una città tranquilla però i tifosi sono stanchi. Non vorrei che si fosse creato un clima di paura e insicurezza tra i giocatori. Questa situazione la conosco anche io, essendo stato giocatore. Se da una parte i crociati cercheranno di riscattarsi dopo la deludente prestazione di Cosenza, dall'altra giocheranno con un pò di timore nei confronti dell'ambiente, sempre più stanco di questa situazione".

@ESCLUSIVA PARMALIVE - RIPRODUZIONE RISERVATA


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