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Bosi: "Ho vissuto la frustrazione del presidente. Tempi? Dipende dal compromesso sportivo"
lunedì 17 gennaio 2022, 23:00News
di Rocco Azzali
per Parmalive.com

Bosi: "Ho vissuto la frustrazione del presidente. Tempi? Dipende dal compromesso sportivo"

Il vicesindaco con delega allo sport, Marco Bosi, è stato ospite nel corso di "Bar Sport" su 12TvParma, dove ha avuto l'occasione di fare ulteriore chiarezza riguardo le ultime novità inerenti al progetto di ristrutturazione dello stadio Tardini: "Oggi dopo un anno è arrivata finalmente la delibera di interesse pubblico ed io, in qualità di assessore, ho apposto l'ultima firma: ora verrà sottoposta al Consiglio Comunale, lunedì 24 gennaio, che si esprimerà, nonostante la maggioranza del gruppo "Effetto Parma" si sia già dichiarato a favore dell'intervento per cui non ci dovrebbero essere particolari problemi. Dopodiché il Parma avrà diritto di depositare un progetto definitivo, che sarà molto più approfondito rispetto lo studio di fattibilità presentato la primavera scorsa dove si avranno ulteriori approfondimenti tecnici. Ho vissuto da vicino anche la frustrazione del presidente che fatica a comprendere, legittimamente, come non si riesca in Italia a rispettare le tempistiche che le stesse leggi dettano agli enti pubblici. C'è da dire che con i tempi che ci siamo dati, seppur siamo andati oltre, siamo stati più veloci di città come Milano, Roma e Firenze, dove non riescono a trovare soluzioni, mentre qui la nostra politica una decisione l'ha presa".

Come tempi tecnici, quali sono i prossimi step?
"Immaginando che lunedì 24 venga approvata la delibera, il Parma potrà depositare il progetto definitivo ed entro 120 giorni la Conferenza dei Servizi Decisoria deve dare un parere, quindi 4 mesi. Dopodiché ci sarà la gara e terminata quella potrà partire il cantiere. La durata dipende dal compromesso che si farà a livello sportivo: se si decide di andare a giocare in un altro stadio magari in 2 anni si finisce tutto. Se non si rinuncia a giocare al Tardini, e si facesse un lavoro a stralci suddiviso in determinati periodi, magari i 2 anni diventano 4. Credo che per alleviare il disagio che si arrecherà ai residenti, terminare i lavori nel più breve tempo possibile sia la soluzione migliore. Allontanarsi troppo dal pubblico non sarebbe di certo una situazione favorevole per la squadra, ma pensiamo, ad esempio, all'Atalanta: ha giocato anche a Parma, mentre facevano i lavori per il nuovo Gewiss, per cui significa che uno stadio più vicino non l'ha trovato".

Perché si è deciso di ristrutturare il Tardini anziché fare un nuovo stadio in un'altra posizione?
"La proposta del Parma è stata quella di riqualificare il Tardini lì dov'è, questa è la loro visione che l'amministrazione ha condiviso. Non si è voluto portare lo stadio in mezzo ad una campagna, ed inoltre il Comune non avrebbe gli oltre 100 milioni per spostare l'impianto in un'altra zona ed il club ritiene che quella sia la posizione strategica per far sì che lo stadio viva settimanalmente, anche oltre i 90 minuti. Gli stadi stile San Nicola di Bari, che sono "Cattedrali nel deserto", sono bellissimi architettonicamente, ma fuori dalla concezione del modello che il presidente ha voluto sposare, così come tutte quelle squadra che hanno deciso di rinnovare l'impianto. Ciò non vuol dire che si debba fare un centro commerciale con appiccicato un campo da calcio: il nostro obiettivo è quello di creare una superficie commerciale di 2000 metri quadrati (un supermercato della Conad è più grande...), con alcune attività. La nostra idea è quella che il nostro Tardini resti un luogo dello sport, nel quale le famiglie possano recarsi anche per poter fare altro, il che non vuol dire andare solamente nei negozi: quello è un concetto, a mio avviso, ormai superato...".