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Under 17, Ghia: "Mi responsabilizza continuare con lo stesso gruppo. Essere al Parma è favoloso"
mercoledì 4 agosto 2021, 21:12Settore Giovanile
di Giuseppe Emanuele Frisone
per Parmalive.com

Under 17, Ghia: "Mi responsabilizza continuare con lo stesso gruppo. Essere al Parma è favoloso"

Intervenuto ai microfoni dei canali ufficiali del Parma, l'allenatore della formazione Under 17 degli emiliani, Gianluigi Ghia, ha parlato così a margine della convocazione per il raduno dei suoi ragazzi:

Mister Gianluigi Ghia, è corretto dire che sei cresciuto assieme ai tuoi ragazzi che guiderai per il terzo anno consecutivo, visto che sei stato il loro allenatore anche nelle precedenti stagioni Under 15 e Under 16?
"Sì: è una traiettoria un po' inusuale, perché non capita spesso di rimanere per tre anni consecutivi con la stessa squadra: per me è un orgoglio perché è un gruppo fenomenale, è fantastico pur sapendo che – quando si parla di ragazzi, di persone – le dinamiche sono in continuo cambiamento, quindi è vero che è lo stesso gruppo, ma è anche vero che le dinamiche cambieranno".

E in più arriviamo da due annate particolari, in cui di campionati veri e propri non ne avete disputati…
"Esatto: forse questo particolare contesto storico ha aiutato questo percorso".

Nei Settori Giovanili capita spesso che tra un’annata e l’altra cambino gli allenatori per offrire una variegata proposta formativa ai ragazzi, ma in questo contesto meglio offrire continuità…
"Questo fatto mi responsabilizza ancor di più, perché il mio modo di essere, il nostro modo di allenare deve sì continuare, con l’idea del nostro Settore Giovanile, ma allo stesso tempo essere in grado di offrire nuovi contesti per continuare il loro percorso di crescita".

Da 15 anni a 17 anni sono fasi di età abbastanza diverse tra loro: cambierà la metodologia di allenamento?
"La metodologia credo resterà la stessa che stiamo portando avanti, potrebbe cambiare, viceversa, l’interazione, tra noi e i ragazzi e i ragazzi stessi tra loro: quindi, sicuramente, si innescheranno nuove tipologie di relazione, non dico migliori o peggiori, ma sicuramente differenti".

Ultime stagioni, dicevamo, un po’ difficili: ma che hanno trasmesso quel qualcosa in più…
"Sì: da questo punto di vista i ragazzi sono stati fantastici, perché, nonostante non ci fosse la partita ogni week end hanno continuato ad allenarsi con la stessa serietà, puntando a migliorarsi giorno per giorno. Credo che questo sia un valore che si portano dietro da tanti anni, ed è un valore aggiunto per questa squadra, ma anche per le altre squadre del Settore Giovanile". 

Facciamo un flashback personale: da tre anni sei allenatore, nelle prime stagioni al Parma, invece, eri collaboratore tecnico:
"Sì: avevo iniziato il mio percorso qui al Parma come collaboratore di Beppe Cardone nell’Under 16, per poi l’anno successivo essere il collaboratore di mister Claudio Gabetta nell’Under 17".

E poi l’inizio dell’avventura in prima persona:
"Esatto, sapendo che il nostro è un lavoro di staff e lo stiamo portando avanti tutti insieme così, offrendo la possibilità di crescere a questi ragazzi".

Hai riscontrato, appunto, la loro crescita: sono cambiati da quando li avevi conosciuti la prima volta?
"Sì, c’è stata una crescita e il merito è proprio dei ragazzi stessi e dei loro compagni, nel senso che tu puoi migliorare e crescere durante gli allenamenti e le partite se hai al tuo fianco compagni che danno tutto loro stessi. Credo che ognuno di loro abbia avuto un percorso di crescita e di maturazione differente: c’è chi ha avuto dei picchi di crescita prima, altri che lo stanno avendo dopo, ma tutti hanno avuto un percorso di crescita ed il merito è loro".

Bene i picchi, ma quando subentra un fisiologico calo ecco che diventa importante il ruolo dell’allenatore:
"Certo: per picchi di crescita intendevo a livello di apprendimento nel gioco. E’ inevitabile, perché l’apprendimento non è lineare, quindi ci sono dei momenti in cui c’è un apice e poi una leggera decrescita e in questo l’allenatore deve essere in grado di incoraggiare e supportare i ragazzi e penso che questo possa essere un mio obiettivo ulteriore, visto che cambiano le fasce d’età ed essere migliori in questo può essere d’aiuto a loro, a me e allo staff”.

Tra l’altro tu sei espressione del nostro territorio, arrivando da Salsomaggiore Terme:
"Per me essere al Parma è veramente una cosa favolosa, perché ambivo ad esserci fin da quando ero al Salso e sono davvero fortunato per questa traiettoria per la quale debbo ringraziare tutta la società e anche il Salso, perché se sono qui il merito è loro, della società e dei ragazzi".