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ESCLUSIVA TB - Pro Vercelli, Firenze una conferma: "In B per salvarci con Grassadonia. Calcio Italiano in crisi? I talenti ci sono, avanti chi merita".

ESCLUSIVA TB - Pro Vercelli, Firenze una conferma: "In B per salvarci con Grassadonia. Calcio Italiano in crisi? I talenti ci sono, avanti chi merita".TuttoB.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
lunedì 11 dicembre 2017, 21:00LE INTERVISTE DI TB
di Nicole Gomena

Cinque reti, tanta fiducia e una maglia da titolare. Finalmente dopo anni di prestiti e gavetta in serie minori, Marco Firenze ha la possibilità di mettersi in mostra sui campi del campionato cadetto, senza dimenticare che nemmeno un anno fa si preparava a chiudere nuovamente i bagagli in vista di un’ulteriore sfida alla Paganese, quella che però lo avrebbe fatto apprezzare ai tifosi e a Mister Grassadonia che in estate, a chiamarlo con sé a Vercelli non ci ha pensato due volte. Ma come si approccia un giocatore made in Italy all’ambiente calcio di oggi, totalmente da rinnovare? Quali sono le speranze e quali le certezze? Abbiamo raggiunto il classe ’93 per domandarglielo in esclusiva.

Sei considerato uno degli italiani più promettenti in B, finalmente hai guadagnato costanza nel campionato cadetto.

 “Devo ammettere che era un fattore a cui non avevo pensato. Quando la posizione in classifica richiede concentrazione, più che alle presenze penso a dare una mano, ci è stato insegnato a guardare il bene ultimo del collettivo”.

Come hai ritrovato la serie B dopo le ultime avventure in Lega Pro?

“A dispetto di chi parla di involuzione, io credo invece di avere davanti un campionato importante, pronto ad innovazioni come il VAR e disputato da giocatori che, se valorizzati, andranno lontano. Qualche esempio? Bifulco e Ghiglione, partendo da Vercelli, ma anche Sprocati della Salernitana e Pessina dello Spezia”.

Allora il calcio italiano ha talenti da cui ricominciare.

“Sì, ma sarà fondamentale ripartire prima di tutto dalla meritocrazia e poi dallo scouting nelle serie minori, da professionisti competenti e dalle strutture. Per farlo ci vogliono tanta forza e coraggio anche nella fase dell’inserimento in squadra. Non è facile per quelli che come me, sono partiti dal ‘basso’”.

Sei tornato nel campionato cadetto anche grazie a Grassadonia, un altro talento, ma in panchina.

“Quando ho ricevuto la chiamata del Mister, ho lasciato perdere tutte le altre richieste, non potevo dire di no. Ho avuto modo di conoscerlo durante l’ultima avventura alla Paganese, svolge un lavoro sia tecnico che tattico che si basa in primis sull’organizzazione della squadra: ognuno conosce precisamente il proprio compito e quello dei compagni, dunque i movimenti e gli schemi così da apportare un miglioramento sia generale che del singolo. Il motivo per cui lo stimo maggiormente però, è il valore che attribuisce al lato umano: oltre ad essere un tecnico preparatissimo sotto ogni punto di vista, è un uomo schietto e sincero che dà valore ai rapporti umani con le persone insieme a cui condivide il campo”.

Nel tuo primo periodo con la Pro, non si stava vivendo un momento facile. Lamantia era già approdato all’Entella, Bianchi aveva optato per l’auto esclusione dal progetto e dopo la prima giornata erano già arrivate alcune contestazioni.

“In realtà ho trovato un ambiente tranquillo dove si riesce a lavorare senza interferenze esterne. Chi ha deciso di non fare parte del progetto è stato sostituito da nuovi innesti validi. La società è stata in grado di saper far fronte ad ogni evenienza ed è ciò che farà anche durante il mercato di gennaio”.

Cosa farà da discriminante in un campionato dalla classifica così corta?

“Quest’anno raggiungerà l’obiettivo chi starà meglio fisicamente, non avrà subìto cali drastici e avrà costruito un gruppo solido. Durante la mia permanenza a Catanzaro la salvezza era stata raggiunta all’ultima giornata, non era stato facile, ma sono in grado di affrontare i periodi di forte pressione”.

Pensando al futuro più prossimo, sabato al Piola arriva lo Spezia, un gruppo solido che quando vede entrare in campo Ammari diventa ancora più pericoloso.

“Ma anche Gilardino, Marilungo. Hanno tanti nomi che possono decidere la gara, però dovremo vincere a tutti i costi, d’altronde anche noi vantiamo giocatori con una carriera importante alle spalle, guardate Vives o Mammarella. Sono i nostri esempi”.

Intanto il Crotone, con cui hai rinnovato in estate, lotta nuovamente per la salvezza. Tieni sempre un occhio vigile sulla Serie A?

“Certo e spero raggiungano l’obiettivo, cosa che intendo fortemente ottenere qui a Vercelli. Le vicende del Crotone mi riguardano anche se indirettamente, dato che è la società proprietaria del mio cartellino, e poi a me il mare manca! Per questo appena posso torno a casa a Sestri Levante, altro che movida milanese!”.  

 

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