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Spal, serve l'ultimo sforzo. Un Benevento a pezzi prova a riaprire il discorso play-off. Brescia, il pari non basta. Spezzatino indigesto, l'ennesimo pateracchio all'italiana

Spal, serve l'ultimo sforzo. Un Benevento a pezzi prova a riaprire il discorso play-off. Brescia, il pari non basta. Spezzatino indigesto, l'ennesimo pateracchio all'italianaTuttoB.com
© foto di Luca Esposito
sabato 13 maggio 2017, 08:00EDITORIALE
di Marco Lombardi

Fervono i preparativi in casa Spal in vista del match odierno in quel di Terni che potrebbe sancire il ritorno in serie A degli estensi a distanza di 49 anni. Ambiente in fibrillazione: polverizzati i 1.900 tagliandi a disposizione della tifoseria biancazzurra, pronta ad invadere il “Libero Liberati”. Spasmodica l’attesa per quello che potrebbe essere un appuntamento con la storia: solo 2 i punti che separano Ferrara dall’agognato ritorno in massima serie. Per brindare al salto di categoria servirà una vittoria, ma paradossalmente potrebbe essere sufficiente persino una sconfitta  in caso di contestuale battuta d’arresto del Frosinone a Benevento o di mancato successo del Perugia impegnato a Latina. Reduce dal  pari interno con una Pro Vercelli coriacea ed ermetica, la capolista è decisa a non protrarre l’attesa e a chiudere la pratica promozione a Terni potendo fare affidamento sull’organico al gran completo e sfruttando gli spazi che i rossoverdi, disperatamente alla ricerca di punti salvezza, finiranno giocoforza per concederle. Il traguardo è a un passo. Semplici ha chiesto ai suoi l’ultimo sforzo, esortandoli a non prendere sottogamba una partita che nasconde tante insidie e a mantenere alta la concentrazione, per avere la meglio su un avversario in salute, galvanizzato dal blitz di Vicenza e che giocherà alla morte.  

 

Senza retorica, Benevento-Frosinone è la “madre di tutte le partite”, lo spartiacque di una stagione: un successo dei sanniti avvicinerebbe sensibilmente la disputa dei play-off, anche a beneficio di altre formazioni i destini delle quali sono inscindibilmente legati all’esito del match-clou; viceversa, un’eventuale affermazione dei ciociari rischierebbe di porre una pietra tombale sulle residue speranze di riaprire la corsa agli spareggi promozione. Al “Vigorito” ci sarà il pubblico delle grandi occasioni a far da cornice ad una partita che calamiterà l’attenzione generale. Ritrovato lo smalto e la brillantezza che ne hanno contraddistinto per lunghi tratti la stagione, il Frosinone si presenta all’appuntamento in formazione tipo, sull’onda di tre vittorie consecutive e consapevole dei propri mezzi: con l’obiettivo dichiarato di ipotecare la promozione diretta. Antitetica la situazione in casa della Strega, reduce dalla beffa di Ascoli. In settimana sui giallorossi si è abbattuta la mannaia del Giudice sportivo, che ha privato Baroni di tre pedine fondamentali (Camporese, Lopez e Chibsah), mentre ai box stazionano Cissè, Ciciretti, Buzzegoli e Bagadur. Una sorta di lazzaretto. Sarà dunque un Benevento raffazzonato quello che oggi si giocherà una stagione intera: un Benevento che dovrà dare fondo a tutte le proprie risorse per piegare i ciociari e alimentare il sogno serie A.    

 

La gemma con cui l’Airone Caracciolo ha ripreso in extremis il Latina, evitando al Brescia una “Caporetto” interna che avrebbe potuto generare un pesante contraccolpo psicologico, è servita solo a limitare i danni. Contro l’ultima della classe, già retrocessa, le Rondinelle hanno fallito il più classico dei match-point salvezza, rimediando un solo punto che non basta per schiodarsi dalla zona rossa della classifica e di certo non consente di dormire sonni tranquilli. Ora è d’obbligo recuperare in trasferta i punti sciaguratamente persi a domicilio. E non sarà uno scherzo. La strada per la salvezza si fa davvero in salita. Al “Silvio Piola” di Vercelli i lombardi, contrariamente ai padroni di casa, non potranno accontentarsi del pareggio: il rischio sarebbe quello di rimandare tutto all’ultima giornata quando a Mompiano salirà un Trapani affamato di punti e deciso a completare una memorabile rimonta salvezza. Oltretutto vantando, nell’ipotesi di un arrivo a pari punti, una migliore differenza reti rispetto al Brescia.

 

Senza indugiare sullo spezzatino inaccettabile che consentirà a poche fortunate di scendere in campo conoscendo i risultati delle dirette concorrenti e adeguandosi di conseguenza - sono già stati versati fiumi d’inchiostro ed in ogni caso sarebbe esercizio sterile e pleonastico -, spiace tuttavia constatare che il basilare principio della simultaneità, estremo baluardo a tutela dell'uniformità e dell’assenza di calcoli convenientistici, è stato sacrificato sull’altare delle pay-tv imperanti. Anche a 180 minuti dal termine del campionato, quando in gioco c'è un’intera stagione. Con un po’ di buon senso - merce rara di questi tempi - si sarebbe potuto evitare l’ennesimo pateracchio all’italiana, con immancabile corollario di polemiche… Ma tant’è.