Menu Primo pianoCalciomercatoIntervisteEsclusive TBCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie B ascolibaribresciacatanzarocittadellacomocosenzacremoneseferalpisalòleccomodenapalermoparmapisareggianasampdoriaspeziasudtirolternanavenezia

Hanvedi che Perugia! Manita Pescara, il Foggia affonda all'Adriatico. Bene Citta, Carpi, Avellino e le big. Una Ternana feroce spaventa l'Empoli

Hanvedi che Perugia! Manita Pescara, il Foggia affonda all'Adriatico. Bene Citta, Carpi, Avellino e le big. Una Ternana feroce spaventa l'EmpoliTuttoB.com
mercoledì 30 agosto 2017, 19:30EDITORIALE
di Marco Lombardi

Una rondine non fa Primavera, ma l’autorevolezza e la facilità irridente con cui il Perugia ha espugnato un campo tradizionalmente ostico come il “Comunale” di Chiavari costituisce un buon viatico per il futuro. Schiacciante la prova di forza di un Grifo compatto, organizzato, disinvolto. Che ha tenuto bene il campo. E con il feeling fra Cerri e Han che cresce a vista d'occhio, quasi i due giocassero insieme da una vita. Proprio il nordcoreano è la più grande sorpresa di questa prima di campionato. Gli scatti fulminei ed impetuosi con cui il funambolo asiatico ha sistematicamente bruciato sul tempo i difendenti della Virtus, ma anche la rapidità di esecuzione e la precisione chirurgica che gli hanno consentito di bucare tre volte la rete di Iacobucci, forse non rendono del tutto l’idea della prestazione superlativa fornita dall’attaccante di Pyongyang. Intanto da ieri il Perugia annovera tra le proprie fila anche Filippo Falco, autentico valore aggiunto. Quanto all’Entella, che nel frattempo è già corsa ai ripari ingaggiando Eramo, un esordio da dimenticare in fretta ma che non deve allarmare: impensabile che quella vista cadere fragorosamente sotto i colpi del Perugia sia la vera Virtus. E pur non condividendo l’assunto di taluni secondo i quali si tratta pur sempre di calcio d’agosto - alibi banale per giustificare una prestazione poco “ortodossa” -, non serve fare drammi né vaticinare foschi presagi. Di sicuro, non alla prima di campionato. 

Battesimo in serie B traumatizzante per il Foggia, che crolla all’Adriatico-Cornacchia di Pescara. Zdenek Zeman, vate del 4-3-3, impartisce una severa lezione al fedele "discepolo" Stroppa. Eppure l’avvio di gara dei Satanelli era stato promettente: anche una volta incassato il gol dello svantaggio, i pugliesi non hanno affatto demeritato, costruendo un paio di nitide occasioni per agguantare il pareggio. Senza però capitalizzare. Poi nella ripresa la gara cambia radicalmente registro. La maggior qualità del Pescara, unitamente alle plurime sbavature difensive dei rossoneri, emerge in tutta la sua evidenza: prima il raddoppio di Pettinari, originato da una dirompente progressione di Crescenzi sulla destra, poi il terzo gol di Benali, gettano le basi per la goleada. Buona la prima per il Delfino, ma il 5-1 finale è eccessivamente penalizzante per il Foggia.

Partono col piede giusto anche Cittadella, Carpi e Avellino. Al Tombolato i granata prima vanno sotto per effetto di una prodezza balistica dell’esordiente Santini, poi prendono le misure all’Ascoli e ribaltano il risultato, centrando i primi tre punti. Una prestazione, quella della truppa di Venturato, che ricalca il clichè della passata stagione: squadra che costruisce tantissimo ma concede tanto. Un Cittadella che ha tutte le carte in regola per ripetersi, recitando ancora un ruolo da protagonista, forte di automatismi consolidati e di un gioco propositivo e mnemonico. A tratti spumeggiante. Per fare il salto di qualità, come detto poc’anzi, urge registrare la fase difensiva che anche contro i piceni ha palesato gli stessi errori di concentrazione commessi l’anno scorso.

Al Carpi è sufficiente un lampo di Malcore per avere la meglio su un discreto Novara, che non si è mai arreso e probabilmente avrebbe meritato anche il pari. Se non fosse che sulla loro strada i piemontesi hanno trovato un Colombi insuperabile. Parte bene, dunque, il nuovo corso degli emiliani, dopo la diaspora che ha visto andarsene alla spicciolata quasi tutti i big del gruppo degli “immortali” forgiato da mister Castori. Qualche settimana or sono ebbi modo di manifestare un certo scetticismo circa la rivoluzione copernicana inaugurata dal club biancorosso, oggi invece, finalmente sdoganato dalla dirigenza il concetto di "nuovo ciclo", che sembrava tabù, riconosco che il ticket Lauriola-Scala ha lavorato molto bene, concludendo un mercato davvero interessante anche in chiave prospettica. E' di queste ore, peraltro, la notizia del possibile ingaggio di Melchiorri, attaccante reduce da stagioni tormentate per via degli infortuni, ma in grado di spostare gli equilibri in cadetteria. E attenzione a Malcore che, al di là della “fame”, ha i numeri per consacrarsi come rivelazione del campionato.

L’Avellino fatica, ma alla fine riesce a piegare in rimonta un Brescia autolesionista, costretto a giocare in inferiorità numerica per buona parte del secondo tempo. Da segnalare, tra i nuovi, l’eccellente prestazione di Molina riportato da Novellino nel ruolo in cui tanto bene aveva fatto nel corso della parentesi di Modena. Ancora avulso dagli schemi Morosini, appena arrivato. Comprensibile. C’è tutto il tempo per calarsi nel sistema di gioco praticato dal tecnico di Montemarano. Mentre cresce l’affiatamento del tandem Castaldo-Ardemagni, tra i meglio assortiti della categoria e decisivo ai fini del successo irpino. Dall’altra parte Boscaglia, cui la sconfitta non è andata giù, recrimina, conscio di poter saltare ad ogni refolo di vento. Ma anche questo fa parte della caducità del mestiere…

Ordinaria amministrazione per le big. La corazzata Palermo piega lo Spezia grazie alle reti del ticket macedone Nestorovski-Trajkovski, due che con la B, mutuando un noto italianista, non “c’azzeccano” nulla. Vince il Parma - e mi rifiuto di definirla “matricola” perchè, pur essendolo formalmente, mi pare aberrante -, che s’impone di misura su una Cremonese spuntata. Aspettando Paulinho... Vita facile per il Frosinone a Vercelli: confronto impari, alla luce dei valori in campo, tuttavia l’incapacità dei piemontesi di rendersi pericolosi dalle parti di Bardi - malgrado i ciociari abbiano disputato quasi tutta la ripresa in dieci -, associata ad una certa farraginosità e macchinosità in fase di costruzione del gioco, hanno senza meno agevolato il compito della squadra di Longo. Mentre nel Monday Night del San Nicola il Bari “passeggia” su un Cesena inerme.

Un’altra sorpresa della giornata è giunta dal Liberati. Sapientemente disposta in campo, gagliarda e volitiva, la Ternana ha intimorito un Empoli ancora lontano dalla condizione migliore. Sugli scudi due esordienti in serie B: l’estroso trequartista Tiscione e l’inesauribile mezzala Varone, entrambi provenienti dal Fondi e “pretoriani” di mister Pochesci. Fraseggi corti e ripartenze micidiali hanno messo alla frusta la difesa empolese che, incassato il gol di Finotto, ha tremato in più occasioni. Imprecisione e scarso cinismo sotto porta hanno impedito alle Fere di conquistare una vittoria ampiamente meritata, specie alla luce del volume di gioco espresso.    

 

 

...