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Perugia, il pres. Santopadre: "La squadra combatterà, ne sono certo"TuttoB.com
© foto di Federico Gaetano
mercoledì 12 agosto 2020, 19:00Primo piano
di Christian Pravatà
fonte Tef Channel

Perugia, il pres. Santopadre: "La squadra combatterà, ne sono certo"

Il Presidente del Perugia Massimiliano Santopadre ha parlato in conferenza stampa nel primo pomeriggio di oggi, a poco più di 48 ore dalla gara che deciderà il futuro del Grifo. «Non siamo già retrocessi, sputeremo il sangue - ha detto il patron dei biancorossi - il Perugia non retrocederà. Ci ho sempre messo la faccia, il cuore e i soldi e lo faccio anche in questo momento di difficoltà».

Santopadre si è poi scagliato contro chi lo ha “scaricato”: «la contestazione fa parte del calcio ed è anche salutare in questi momenti ma non accetto il fatto che io non possa portare il Grifo sul petto. Io il Perugia ce l’ho con me in tutti i momenti della mia vita da 10 anni a questa parte».

«Io nutro amore per questa società - ha continuato poi Santopadre - ma anche grande rispetto. Ho fatto degli errori ma mi tirerò fuori da questa situazione a testa alta e mettendoci la faccia come ho sempre fatto».

Il numero uno del Perugia ha poi chiesto a tutto l’ambiente di essere positivo almeno fino a venerdì: «basta con i funerali e la negatività, non siamo retrocessi! Venerdì c’è una guerra e guerra sarà! Io sarò in panchina con la squadra e difenderò i giocatori fino all’ultimo. Siamo entrati in un vortice maledetto ma la squadra è forte e questa società non si merita la retrocessione».

Alla domanda sull’episodio del pallone buttato in campo dalla panchina del Pescara, Santopadre ha risposto cosi: «Non me ne frega niente, non faccio ricorso per i palloni in campo! Bisogna solo pensare alla partita e non a queste cose».


Il discorso del Presidente: 
«Era doveroso metterci la faccia , la squadra sputerà sangue venerdì sera. Il Perugia non è retrocesso, ci ho messo la faccia e i soldi. Dopo ci sarà tempo per fare i processi. Purtroppo sapete bene la mia storia, forse il mio destino era scritto in questa maniera prevedeva che dovevo togliermi dalla merda. ci sono momenti momenti difficili come questo ma il Perugia non deve retrocedere. Lunedì il Grifo me lo tatuo pure sul petto, il Perugia non morirà ne' oggi ne' dopo il 14. Io il Perugia lo amo piu' di tutti coloro che mi hanno scaricato. A marzo sono stato messo a dura prova dalla pandemia, il mio obiettivo unico era quello di salvare i miei dipendenti e non ho mai scaricato nessuno. Il 14 non sarà la data della fine del Perugia. Ho vissuto nei mercati da quando ero bambino, ho sempre combattuto conoscendo persone di tutti i tipi. Ho sempre dato e avuto rispetto. Ho fatto degli errori finendo nella merda ma mi tirero' fuori come ho sempre fatto.  Tutti i giorni sento parlare del funerale del Perugia, basta! Venerdi sarà la guerra!  I giocatori sanno benissimo i loro errori, ma io starò con loro fino alla fine. Il Perugia per me è una ragione di vita e non è una scommessa. La squadra reagirà e ha recepito il messaggio. siamo entrati in un vortice ma la squadra è forte. Bisogna vincere i duelli personali, è tutto un corpo a corpo. Io saro'  a Perugia nei giorni successivi alla gara. L'incontro con i tifosi in ritiro è stato solo salutare, le contestazioni fanno parte del mondo del calcio e hanno effetti positivi. La squadra combattterà, ne sono certo! il Perugia non è retrocesso perche questa società non se lo merita. e' dal 7 marzo che combatto e non mi tiro indietro».