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Panfili (CapoScout Perugia): “Sabatini e Goretti i miei maestri. Scoprire talenti è come guardare una bella donna...”TuttoB.com
martedì 19 maggio 2020, 23:00Primo piano
di Christian Pravatà

Panfili (CapoScout Perugia): “Sabatini e Goretti i miei maestri. Scoprire talenti è come guardare una bella donna...”

Ospite di Soccer Talks condotto dal giornalista Nicolò Schira il capo scout del Perugia Francesco Panfili si è così espresso sul momento del calcio italiano: “Penso che il presidente Santopadre sia stato chiaro sulla ripresa dei campionati e io confermo le sue parole. C'è un organo competente e ci atterremo alle sue decisioni. Io penso che per noi scout questa pausa sia stata una grande occasione e l'ho vissuta come una clausura per fare quello che mi piace, vale a dire tantissime partite. La partita live dà emozioni e il calcio è come una bella donna, ma una bella donna lo è tanto in TV quanto dal vivo. 

Il mio lavoro? Il segnalatore mi fa dei noi, io faccio una prima scrematura che poi io sottopongo al direttore Goretti. La prima cosa che guardo in un giocatore? Dobbiamo distinguere l'età. Se parliamo di un calciatore per la prima squadra traccio delle linee mie: un centrocampista cerco di capire lo stop orientato, ritmi, se gioca in verticale. In un difensore centrale guardo la personalità: se esce palla al piede negli ultimi 5' mi impressiona, poi dipende se la società vuole un difensore che marca o che imposta. Di un trequartista ti innamori a pelle. Ogni giocatore ha le sue caratteristiche e così gli osservatori. In generale non segnalo mai un giocatore piatto.
Il futuro? Quando ho iniziato avevo due desideri: il primo era conoscere Walter Sabatini, il genio degli ultimi vent'anni per chi ama il calcio, che ha scoperto più talenti e l'ho fatto; il secondo era lavorare con Roberto Goretti e ci sono riuscito. Il mio sogno è continuare il percorso fatto con Goretti.
La riforma? Non voglio sbilanciarmi perché ci sono organi preposti per capire cosa è meglio e cosa no. Io spero che si lavori solo per migliorare il calcio”.