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La Provincia: "Derby, Como blindata e botte a fine gara. Mobilitate decine di agenti"TuttoB.com
© foto di Federico De Luca
lunedì 4 aprile 2022, 08:34Como
di Marco Lombardi

La Provincia: "Derby, Como blindata e botte a fine gara. Mobilitate decine di agenti"

"Derby, città blindata e botte a fine gara. Mobilitate decine di agenti", titola La Provincia. 

"Circa 450 i tifosi arrivati da Monza e sorvegliati da decine di agenti. Tafferugli alla fine del match in via Recchi, ma il sistema di sicurezza coordinato dalla questura ha retto l’urto".

"È finita a manganellata la domenica del derby, manganellate e qualche danno, di cui in serata ancora non c’erano conferme ufficiali, se non la prova provata (un rubinetto raccolto sotto la curva del Monza dalla polizia) del fatto che i tifosi ospiti avessero sfogato la rabbia della sconfitta contro i servizi igienici del Sinigaglia.

Per carità: stanti i timori della vigilia non si può non dare atto del gran lavoro della questura, che ha coordinato un numero di agenti - tra polizia locale, reparto celere, carabinieri e guardia di finanza - come non se ne vedevano da tempo. Peccato solo per il finale, rovinato dalla trovata di tre tifosi monzesi sulla cinquantina, usciti dallo stadio con l’intento di raggiungere a piedi la stazione. Hanno percorso tutto viale Vittorio Veneto, hanno attraversato viale Rosselli e si sono incamminati con le loro sciarpe al collo lungo via Recchi. Erano più o meno le 17.45 e un gruppo di tifosi del Como stazionava nel posteggio del Carrefour a lago.

Apriti cielo. Al primo parapiglia ne è seguito un secondo, innescato dall’intervento degli agenti armati di manganello, che hanno durato una certa fatica a contenere l’esuberanza di altri tifosi i quali, nel frattempo, si aggiungevano sbucando più avanti dall’incrocio con via Sant’Elia. Un paio di loro sono stati immobilizzati e identificati in un clima di tensione crescenti, anche perché - nel frattempo - cinque pullman lasciavano la curva monumento con i circa 450 ultras biancorossi da riportare in stazione. Soliti insulti all’indirizzo dei padroni di casa («Svizzeri...»), ricambiati dai soliti cori: «Non-e-si-ste Mon-za Brian-za...». Sempre a proposito di province vere o presunte, si temeva alla vigilia l’arrivo dei lecchesi, che - si diceva - forti del gemellaggio con i brianzoli avrebbero approfittato dell’occasione per vedere da vicino un po’ di calcio che conta. Non pervenuti...".