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ESCLUSIVA TB - Cittadella, il dg Marchetti: "Protocollo difficilmente applicabile in B. Classifica congelata? Campionato monco. Abbiamo capito l'importanza del pubblico"TuttoB.com
Marchetti
domenica 19 aprile 2020, 09:00Le interviste di TB
di Marco Lombardi

ESCLUSIVA TB - Cittadella, il dg Marchetti: "Protocollo difficilmente applicabile in B. Classifica congelata? Campionato monco. Abbiamo capito l'importanza del pubblico"

In esclusiva per TuttoB.com, Stefano Marchetti, direttore generale del Cittadella, ha parlato dei temi più caldi del momento.

Test rapidi, tamponi, sanificazione delle strutture, maxi ritiro per ogni squadra, centri sportivi con foresteria...: il protocollo predisposto dalla commissione medica federale è applicabile anche in Serie B?

"E' difficile... Non credo che tutte le società abbiano centri sportivi idonei a garantire il rispetto delle regole di distanziamento sociale imposte dall'emergenza coronavirus... Un conto è avere Milanello, Interello o la Continassa, un altro è non possedere strutture adatte. La fattibilità andrà verificata caso per caso". 

In attesa che il virus regredisca, è percorribile l'ipotesi di una ripresa 'a macchia di leopardo', senza cioè disputare gare nei territori del Nord maggiormente colpiti dalla pandemia?

"E' un'idea. Ovviamente giocare in casa o in campo neutro non è la stessa cosa. Oggi però è difficile dire cos'è giusto. Si cerca di trovare la soluzione migliore per portare a termine il campionato, anche a porte chiuse, perchè è nell'interesse del sistema finire. Fermo restando che prima di tutto c'è la salute da tutelare".

Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha parlato di una "conflittualità che danneggia qualsiasi progettualità". Perchè il calcio non riesce mai a fare sistema?

"Perchè ognuno pensa al proprio orticello, agli interessi di bottega. Non c'è mai la capacità di accantonare il proprio tornaconto personale in funzione dell'interesse generale. Così succede che chi sta per retrocedere non vuole tornare a giocare perchè spera di ricavare benefici da una situazione ormai compromessa. E' la mentalità che è sbagliata".

Qualora non ci fossero le condizioni per ripartire, un'ipotesi da non scartare è congelare la classifica.

"Avremmo un campionato monco. Come fai a dire 'chiudiamo così' a una squadra in lotta per la promozione piuttosto che per non retrocedere quando mancano ancora dieci giornate al termine della stagione e ancora tutto è da decidere!? Perchè eccetto il Benevento, che ha stravinto il campionato, gli altri sono tutti in ballo. Cristallizzare la classifica non sarebbe regolare".

Proiettandoci in avanti, che ne pensa della proposta avanzata dalla Fifa di una maxi sessione di mercato?

"Il mercato viene sempre condotto negli ultimi giorni. E' quello il periodo in cui si chiude il maggior numero di affari. Iniziare la stagione con il mercato aperto è penalizzante perchè i giocatori sono distratti e si finisce per alterare la 'sacralità' dello spogliatoio. No, non sono d'accordo".

Scarsa liquidità a livello generale, valore dei giocatori che - si stima - calerà di circa il 30%...: il prossimo sarà un mercato essenzialmente di scambi?

 "Anche su questo terreno è difficile fare previsioni. Bisognerà calcolare i danni alla fine dell'emergenza. Detto questo, 'scambiare' è un termine che nel calcio non può avere un grande futuro. Non sempre i valori combaciano. Certo, in sede di mercato gli scambi possono capitare, ma non è affatto semplice. Devi sempre trovare la quadra".

Come uscirà il calcio da questo incubo?

"Confesso di essere abbastanza pessimista perchè prevedo un periodo di grande difficoltà economica. Sarà un calcio 'particolare', poi piano piano torneremo alla normalità. Di sicuro quello che è successo ci resterà dentro per sempre. Magari apprezzeremo molto di più il pubblico, così come qualche polemica che prima poteva infastidirci e oggi manca. Abbiamo capito l'importanza del pubblico. Giocare con gli spalti vuoti è triste e insipido. Anomalo. Chiaramente per un po' dovremo adattarci. Solo quando gli stadi si riempiranno, tornerà il calcio vero".   

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