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Venezia, Pomini: "Un pensiero a chi soffre e a chi è in prima linea contro il virus"TuttoB.com
© foto di Carlo Giacomazza/TuttoSalernitana.com
venerdì 17 aprile 2020, 22:00Venezia
di Christian Pravatà
fonte www.veneziafc.it

Venezia, Pomini: "Un pensiero a chi soffre e a chi è in prima linea contro il virus"

Alberto Pomini nelle partite di campionato precedenti allo stop dovuto al Covid-19 ha difeso la porta arancioneroverde, disputando delle buone partite ed indossando a Salerno anche la fascia di capitano. Il numero 22 del Venezia FC ha analizzato questo periodo dalla sua abitazione:
“In questo momento mi manca la libertà, come del resto manca a tutti. Tutto il mondo è sulla stessa barca, la vita di ciascuno di noi è stata scombussolata. Si naviga a vista, cercando di limitare i contagi per proteggere la vita di più persone possibili. La vita cambierà inevitabilmente, anche quando sarà tutto finito e oggi è difficile pensare a quello che c’era prima, sono successe tante tragedie da quando il mondo del pallone si è fermato e credo che oggi sia giusto mettere il calcio in secondo piano. Ora il pensiero va a alle persone che soffrono e a chi è in prima linea per curare le persone contagiate.”
“Io attendo indicazioni da chi è preposto a darle, così come stanno facendo tutti i cittadini, ognuno per il proprio ambito. Non possiamo far altro che attendere l’evoluzione della situazione. Credo sia impossibile praticare qualsiasi tipo di sport nelle condizioni attuali, a maggior ragione quelli che per caratteristiche prevedono il contatto fisico come il calcio. In questo momento le incognite sono davvero tante. Finchè non ci saranno le condizioni per ripartire, non si dovrà pensare di farlo, ritengo sia giusto essere realisti, sapendo quanta strada ci sia ancora da fare prima di pensare di ripartire.”

"Ritrovarsi con i compagni, anche se virtualmente, a fare gli esercizi fisici contribuisce a mantenere lo spirito di squadra. Personalmente lo faccio davvero volentieri, è un accenno di normalità rispetto a quella che era la nostra quotidianità prima dello stop.”
“Giocare a porte chiuse è triste. Scendere in campo senza i tifosi non è la stessa cosa, loro sono la parte integrante del nostro lavoro e vivere i match senza di loro toglie la magia alle partite.”