Bari, in avanti fai paura. Da migliorare in difesa. Under: Langella...

Il ritorno dopo quattro mesi al San Nicola è coinciso con la larga vittoria del Bari ai danni della Sancataldese. Il 4-1 ottenuto con i siciliani ha scaldato i cuori dei 12mila supporters baresi ma guai ad esaltarsi. I piedi vanno tenuti ben saldi a terra. Nonostante il largo successo e la convincente prestazione generale della squadra, la condizione fisica e alcuni meccanismi, in particolar modo quelli difensivi, sono da affinare. Nei primi venticinque minuti i biancorossi hanno sofferto su palla inattiva, rischiando grosso in due circostanze. Soprattutto sull’out sinistro di difesa D’Ignazio, già in difficoltà a Messina, ha sofferto le avanzate del suo diretto avversario Ficarrotta. Nella prima frazione l'esperto esterno amaranto-verde, più di una volta, lo ha superato con grande facilità.

Più sicuro l’altro esterno di difena Aloisi che si è mostrato più attento in fase di copertura e meno brillante in quella di spinta. A metà campo, oltre ai soliti Bolzoni e Hamlili, chi ha confermato ottime qualità è Christian Langella, classe 2000. Buona dimestichezza palla al piede, tanta corsa ma anche lui non può che crescere, soprattutto nella fase di non possesso.

L’attacco resta il vero punto di forza della compagine di Cornacchini. Il tecnico può contare su un trio che si va sempre più assemblando: Neglia e Floriano al momento sono inarrestabili e inamovibili. Fondamentale anche Simeri che, seppur non perfetto con la Sancataldese, riesce ad attirare su di sé i difensori avversari e a far salire la squadra. Con il Bitonto l’ex tecnico del Gubbio farà rifiatare diversi elementi e darà spazio a chi ha giocato meno. Facile intuire che in queste tre gare ravvicinate in una sola settimana, ci sarà spazio per tutti o quasi. E chissà che domani, oltre all'acclamatissimo Franco Brienza, non possa tornare dal primo minuto anche Valerio Di Cesare, pronto a riprendersi una maglia da titolare. Il Bari ha bisogno anche dei suoi big per volare.