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Il Tirreno: "Livorno, l'ex ds Facci: 'Breda? Con lui ho chiuso. Non avrei mai mandato via Diamanti'"TuttoB.com
Facci
giovedì 2 aprile 2020, 10:19Livorno
di Marco Lombardi

Il Tirreno: "Livorno, l'ex ds Facci: 'Breda? Con lui ho chiuso. Non avrei mai mandato via Diamanti'"

"Breda? Ho chiuso i rapporti con lui. E che errore mandar via Diamanti e Protti". Intervistato da Il Tirreno, Mauro Facci, ex ds del Livorno, torna a parlare degli amaranto: "(...) Non è piacevole vedere andare in fumo due anni di lavoro proficuo nei quali il gruppo di cui facevo parte dapprima ha riportato il Livorno in serie B e poi ha strappato una salvezza con le unghie e con i denti. Vedere la squadra all’ultimo posto in classifica fa male".

Facci spiega poi i motivi dell'addio: "Non fu una questione di soldi... Capii che non avevano più fiducia in me". 

Quindi glissa sulle frizioni con mister Breda: "Non ci siamo più sentiti. Non ci sono stati più rapporti... Non dico altro".

E confessa che non si sarebbe mai privato di Diamanti ("parliamo di questioni squisitamente tecniche: Alino era stato il miglior realizzatore della squadra. Se decidi per qualsiasi motivo di non confermarlo, devi prendere un giocatore forte come lui, solo con qualche anno in meno). "Quello è soltanto il primo motivo per cui me lo sarei tenuto - continua Facci - . Poi se parliamo di personalità, Alino ne ha da vendere. Quanto a carattere non era secondo a nessuno. E poi non aveva nemmeno un ingaggio elevato. Lui aveva qualità morali, un senso di appartenenza e un amore per la maglia che sapeva trasmettere ai compagni di squadra. So che il presidente Spinelli si è pentito di averlo lasciato andare: ovvio...".  

Quanto all'addio di Protti: "Con Igor ci siamo risentiti. L’anno scorso quando – prima della fine del campionato – disse che a fine stagione non avrebbe rinnovato il contratto capii che qualcosa si era rotto. Quando dentro una società c’è una figura come quella di Igor, con un vissuto come il suo, quella persona va tenuta ben stretta. È un patrimonio da non disperdere. L’addio a Protti ha fatto male al club, ai tifosi e alla città perché Igor rappresenta tutta la città. È un po’come Totti per la Roma. Ecco la vicenda di Igor mi ha proprio ricordato quella di Francesco...".