Rizzetta: "Impegnato nel Campobasso, ma non lascio l'Ascoli. E credo nella salvezza"

“Speriamo di salvarci, la piazza merita di restare in Serie B perché vive di calcio ed è storica nel panorama italiano”. A parlare così è Matti Rizzetta che con il suo gruppo North Sixth Group, possiede il 19 per cento delle quote azionarie dell'Ascoli e da un anno è anche il numero uno del Campobasso che guida la classifica del girone F della Serie D. Un impegno che però non lo porterà ad abbandonare la compagine bianconera: “Io con il mio gruppo ho acquisito il Campobasso, nell'Ascoli abbiamo un ruolo secondario, ma una mano al Picchio la diamo sempre. Resterò azionista dell'Ascoli anche se con una piccola parte e sponsor, abbiamo un impegno importante da rispettare. - spiega Rizzetta al Corriere Adriatico - L'Ascoli sta vivendo una situazione abbastanza preoccupante, adesso più che mai serve stringersi attorno alla squadra, tutti insieme anche io. Il campionato non sta andando come volevamo, ma si può ancora rimediare”.

“Gli errori fanno parte del gioco, ma i sacrifici economici li ha fatti. - continua Rizzetta - È normale che quando non si vince si possano subire delle critiche, ma io credo che vada anche valutata la totalità delle cose che ha fatto in questi anni. Credo fortemente nella possibilità di arrivare alla salvezza”.

E se un domani il patron Massimo Pulcinelli dovesse aprire a una cessione del club, come si comporterebbe Rizzetta? “Non posso commentare le valutazioni che fa Pulcinelli. - spiega l’italo-americano - Se lui si mette da parte non è detto che ci mettiamo da parte noi. Siamo fieri per ora di fare parte di questa società storica. Rilevare l' Ascoli? Direi di no, sarebbe troppo difficile essere operativi in due realtà sia a livello umano che economico. A Campobasso decidiamo noi ad Ascoli no. L' unica difficoltà potrebbe sorgere se i due club giocassero nella stessa categoria allora non potrei restare da voi, ma è un ipotesi improbabile perché credo nella salvezza”.