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Ternana sei salva, a tre dalla fine. Di rimonta, con il cuore, ed è ancora serie BTuttoB.com
© foto di Federico Gaetano
domenica 1 maggio 2016, 20:11Editoriale
di Redazione TernanaNews
per Ternananews.it

Ternana sei salva, a tre dalla fine. Di rimonta, con il cuore, ed è ancora serie B

Manca l’aritmetica d’accordo. Ma a 48 la Ternana è salva.

Ora può affrontare il finale di campionato con serenità, giocandosela con Cesena, Lanciano e Brescia senza troppi patemi e magari cercando di migliorare la classifica. Ma la Ternana è salva.

Il prossimo anno sarà ancora serie B, un risultato che non era assolutamente scontato ad inizio stagione.

Un risultato che al 36’ del primo tempo era tutt’altro che nelle mani della squadra. Ma bisogna dare atto a Breda e ai ragazzi in rossoverde che quest’anno, salvo rare eccezioni, hanno sempre dimostrato di avere carattere. Non sempre è andata come la Ternana avrebbe voluto, ma mai la Ternana è uscita umiliata dal campo. E anche stavolta, nonostante tutto sembrasse remare contro (soprattutto il trend estremamente negativo) la Ternana ha avuto una reazione d’orgoglio incredibile e si è andata a prendere i tre punti, fino alla fine.

Ha meritato, eccome, di vincere la Ternana. Lo ha fatto con il gol di Felipe Avenatti, il protagonista mancato di questa stagione. Solo 4 gol per lui, ma questo che vale la B ha un sapore speciale. Non sappiamo se il prossimo anno Avenatti (e Falletti) rimarranno in rossoverde. Sappiamo certamente che il prossimo anno grazie a loro due in serie B ci giocheremo ancora. E questa è una grande vittoria. La Ternana nel secondo tempo aveva avuto un sacco di occasioni da gol. Ha preso un palo, ha chiamato alla parata importante Scuffet almeno in un paio di circostanze. Poi all’ultima azione disponibile ha segnato. E se lo è meritato.

Voi direte: tutto scontato, la Ternana doveva salvarsi. Vero. Ma andatelo a dire ai tifosi del Livorno o quelli del Latina oppure a quelli della Salernitana. E’ giusto guardare in alto, chiedersi come mai il Trapani vola, ma nella vita, bisogna anche essere realisti.

Questa Ternana – lo dobbiamo proprio ricordare – è partita come al solito con pochissimi giocatori in ritiro e con Toscano abbandonato al proprio destino. Ha cominciato a fare mercato il 4 agosto, con l’arrivo di Acri. Che in 25 giorni di trattative ha avuto il grande merito di comprare buonissimi giocatori e soprattutto di prendere uomini veri. Uomini che non si sono sfaldati di fronte alle (tante) difficoltà durante questo campionato.

La seconda grandissima crepa è stata la vicenda Toscano. L’allenatore della promozione, quello su cui la famiglia Longarini aveva puntato per il rilancio (anche mediatico) del nuovo corso con Simone in prima linea se ne va. E non decide di dimettersi per codardia, ma per coerenza. Non riesce a parlare con chi l’ha voluto fortemente a Terni, non riesce a confrontarsi. Arrivano delle critiche attraverso comunicati e dopo aver cercato il dialogo capisce che non c’erano gli spazi per continuare un’avventura insieme. Il campo, come è inevitabile ne risente: la Ternana dopo 5 giornate aveva un punto soltanto.

La scelta è caduta su Breda. Che non sarà un grande comunicatore ma ha una grande virtù: non perdere mai la calma e avere le idee chiare. Possono piacere o non piacere le sue idee ma la squadra si è stretta intorno a lui e intorno ad Acri e ha cominciato a risalire la china, a risalire le posizioni. In un mare in tempesta, perché le avvisaglie che aveva fatto uscire allo scoperto Toscano hanno poi trovato conferme durante la stagione. Le sconfitte non sono mai state digerite con tranquillità, il presidente ha preferito non solo non commentare più le prestazioni rossoverdi ma neanche venire più a Terni per parlare con la squadra o con i suoi dirigenti. Poi c’è stato l’allontanamento di Acri, a tre giorni dalla fine del mercato, in cui l’ex ds rossoverde non è stato mai in possibilità di operare e dove in tre giorni si è riuscito a mettere fuori rosa un difensore come Masi mettendo poi in difficoltà anche le scelte dell’allenatore.

In tutto questo si innestano anche le difficoltà di una stagione “normale”: una stagione in cui la Ternana ha perso tutti e 4 i derby , una stagione in cui non c’è stata una continuità, una stagione in cui forse le aspettative (playoff) erano troppo alte rispetto a come è stata condotta la società e la squadra in questi mesi.

Ecco perché era difficile salvarsi. Anzi: non era scontato. Retrocedere sarebbe stato un grandissimo fallimento. E la responsabilità, appare evidente, non sarebbe stata solo della società. Nessuno sarebbe stato esente da colpe. Ma per fortuna non è stato così e il nostro (personalissimo) grazie va a Breda, al suo staff, alla squadra (tutta) e a chi (Acri) l’ha costruita. Perché questo gruppo è stato in grado di resistere anche ai venti più forti che in una stagione soffiano più o meno a lungo in senso contrario.

Ora speriamo che da questi che noi definiamo errori si possa far tesoro. Che il prossimo anno si possa cambiare, per migliorare. Per inseguire quel sogno che tutti i tifosi di tutte le squadre vorrebbero vivere. Che è fatto di tante piccole cose, quotidiane, che quest’anno, sin dall’inizio sono mancate.

La Ternana ora ha un’altra chanches: che non la butti.

Avremo poi modo, in questi giorni, di parlare di futuro. Basta seguirci! Nel frattempo godiamoci questi 48 punti e la salvezza. Grazie ragazzi!