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Reggina, che disastro: ecco il resoconto del tuo centenario

Reggina, che disastro: ecco il resoconto del tuo centenarioTuttoB.com
© foto di Luigi Gasia/TuttoNocerina.com
giovedì 24 aprile 2014, 13:00PRIMO PIANO
di Giuseppe Contangelo

Cento anni e sentirli tutti: sarà che il peso dell’età inizia a farsi sentire, ma la Reggina di certo non si aspettava di festeggiare il suo compleanno in questo modo, almeno stando a guardare i proclami estivi che avevano fatto illudere tutti i tifosi amaranto che, considerato il grande clamore che ha circondato l’arrivo di questo grande evento, si erano pienamente fidati della propria società che ad inizio stagione non si era nascosta molto affermando più volte che quello del centenario sarebbe stato l’anno della risalita, quello della rinascita dopo anni, tanti anni di sofferenze passati in purgatorio.

I sostenitori dei calabresi avevano buoni motivi per fidarsi anche perchè, si sa, uno dei metri principali di valutazione degli obiettivi di una società è il calciomercato e sotto questo punto di vista si poteva stare tranquilli visti gli arrivi di calciatori che pur non essendo fuoriclasse, rappresentavano un buon viatico per l’anno che stava per venire; e così i vari Strasser, Rigoni, Benassi e Falco venivano accolti dalla piazza come i futuri artefici del trionfo, della realizzazione dei sogni: raggiungere la Serie A nell’anno in cui si spengono le 100 candeline non è una cosa che succede spesso in effetti.

 

Invece, già i primi presagi facevano intendere che la pratica sarebbe stata molto più difficile della teoria con una sola vittoria (contro la Juve Stabia) nelle prime otto giornate che appariva oggettivamente troppo poco per una squadra che doveva raggiungere certi traguardi. Il peggio, però, deve ancora arrivare con il valzer degli allenatori che inizia con l’esonero di Gianluca Atzori ad ottobre, prosegue con l’ingaggio di Castori, sembra concludersi con il richiamo dello stesso tecnico di Collepardo che, nella pura confusione, all’Epifania viene nuovamente sollevato dall’incarico per lasciar posto al mister della Primavera Diego Zanin e a Franco Gagliardi che fa da tutor al suo collega che non è in possesso del patentino per poter allenare in cadetteria. Finita qui? Neanche per sogno: nel bel mezzo della girandola dei mister, come se i problemi non fossero sufficienti, arriva l’annuncio del presidente Lillo Foti il cui intento è quello di lasciare la presidenza del club in quanto non più ben voluto dalla tifoseria, così l’assemblea dei soci riunitasi pochi giorni dopo stabilisce che l’amministratore unico sarà Giuseppe Ranieri.

Si arriva a gennaio quando la "festa di compleanno" dei calabresi organizzata al Granillo  sembra rivitalizzare la squadra che mette assieme qualche risultato utile consecutivo che si dimostra subito un fuoco di paglia in quanto ad essi fanno seguito sconfitte (arrivate a 19 in stagione) che pesano come un macigno sulla classifica con il penultimo posto attuale e i 28 punti conquistati che sembrano mostrare la graduatoria al contrario rispetto a quella sperata ad inizio anno.

 

Al peggio non c’è mai fine e la nuova tegola per gli amaranto è dietro l’angolo e rischia di mettere la pietra tombale sul capitolo salvezza: due giorni fa è arrivata la notizia del deferimento della Reggina calcio da parte della Procura Federale per le mancate comunicazioni sull’avvenuto pagamento degli stipendi nei mesi di novembre e dicembre, deferimento che si va a sommare con quello precedente che riguarda il mese di aprile e che nell’insieme dovrebbero portare nella migliore delle ipotesi a qualche punto di penalizzazione con il verdetto della Lega Pro che sarebbe a quel punto ufficiale anche per l’aritmetica.

A sei giornate dal termine e al lordo della penalizzazione quasi scontata il distacco dai play out ammonta a 8 lunghezze e considerando che la vittoria in casa amaranto manca dal lontano 8 marzo è facile fare due più due e trarre le somme; come se non bastasse il calendario sembra essere anche nemico delle residue, vane speranze dei ragazzi di Gagliardi che nel ranch se la dovranno vedere con compagini affamate di punti come Cittadella, Spezia, Siena e Cesena.

Doveva essere l’anno del ritorno nell’elite del calcio italiano ed invece sono stati nove lunghi mesi di delusioni sportive e non: la Reggina, dall’alto dei suoi 100 anni, non merita tutto questo.