Menu Primo pianoCalciomercatoIntervisteEsclusive TBCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie B ascolibaribresciacatanzarocittadellacomocosenzacremoneseferalpisalòleccomodenapalermoparmapisareggianasampdoriaspeziasudtirolternanavenezia

Latina: Il pubblico non gradisce e la squadra non saluta

Latina: Il pubblico non gradisce e la squadra non salutaTuttoB.com
© foto di Federico Gaetano
sabato 25 ottobre 2014, 20:00PRIMO PIANO
di Riccardo Chiorzi
fonte latina24ore.it

I fischi del pubblico a fine gara sovrastano i tre prodotti dall’arbitro siciliano. Cottafava applaude lo stesso, a chi non si sa. Forse polemico l’esperto difensore, forse nervoso per l’amaro finale della gara. La squadra, tutta, non saluta i propri tifosi composti in curva. Solo Sforzini ci prova, si avvicina un po’ in quello spazio caldo e poi ci ripensa perché, probabilmente, qualcuno gli ha detto di non andare. È il riassunto di un’altra domenica da buco nell’acqua. Quello che fa il Latina pareggiando contro il Brescia.I nerazzurri appaiono ancora una volta imprecisi, confusionari, a tratti svogliati. E pure Breda ci mette del suo negativo quando dopo un quarto d’ora della ripresa sostituisce Sforzini con Milani; un difensore per un attaccante. Sull’uno a uno. Come a dire “copriamoci prima che ne prendiamo un altro”. Che fatto curioso, questo. Diventa ancora più curioso quando, pochi minuti dopo, entra Doudou per Bruscagin. Allora perché non inserire prima il colored e poi, eventualmente, il capitano cittadino? Mah, c’è un perché per ogni decisione. Anche se questa, davvero, assume contorni un poco oscuri.In una partita che di bello ha visto solo qualche bambino appassionato sugli spalti, ci tocca salvare dal tracollo collettivo il solo Federico Viviani. Strano. Perché negli ultimi tempi il romano era lo spettro di sé. Oggi invece regala istanti di gioia con la punizione speranza nata dal suo pennello taglia 44 che dipinge la parabola perfetta e che distoglie il portiere Minelli da ogni responsabilità. Poi più niente. La fiammetta del Latina lentamente si spegne. Nel mezzo arriva il pareggio suicida di Caracciolo che, nell’occasione, si spacca il naso, perde sangue e lascia il posto a Morosini. Poi più niente. Solo fischi, tanti fischi. Con il Latina che resta impalato nella parte bassissima della classifica.