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ESCLUSIVA TB - Vanoli: "Ammiro il salto di Sannino da Watford a Catania. Pescara, punta su Baroni. Varese sorprendente. In Italia non si punta sui settori giovanili..."

ESCLUSIVA TB - Vanoli: "Ammiro il salto di Sannino da Watford a Catania. Pescara, punta su Baroni. Varese sorprendente. In Italia non si punta sui settori giovanili..."
mercoledì 1 ottobre 2014, 00:00PRIMO PIANO
di Nicolo Schira

Appena rientrato dall'esperienza in Slovenia al Koper, Rodolfo Vanoli è pronto a ripartire per una nuova avventura. Il mister di Gavirate è stato calciatore in cadetteria con le maglie di Lecce e Udinese e conosce bene la categoria. Per la nostra testata ha analizzato i temi principali del campionato cadetto.

Mister, come mai l'addio al Koper?

"Ho vissuto un'esperienza stupenda culminata nell'accesso all'Europa League, dove abbiamo superato i primi due turni. Poi si é rotto l'incantesimo e la società ha deciso di chiudere il rapporto. Con me la squadra ha ottenuto il record punti e vittorie della sua storia".

Il suo amico Sannino è rientrato in Italia da poco: porterà in alto il Catania?

"Ammiro Sannino che è riuscito immediatamente a calarsi in una nuova realtà. Un allenatore che esce da uno spogliatoio è difficile che riesca a prendere possesso di un altro in pochi giorni. Lui lasciando il Watford, è riuscito ad imporsi subito anche in Sicilia".

Sta seguendo il campionato cadetto?

"Certamente. Sabato ero all'Ossola a vedere Varese-Trapani".

Come ha visto le due squadre?

"Mi è piaciuto molto il Varese: hanno giocato con la giusta mentalità. Mi hanno deluso invece i siciliani, una realtà consolidata e importante da anni: mi aspettavo di più dalla squadra di Boscaglia".

Chi l'ha colpita?

"Neto è l'epicentro della squadra, fa la differenza. Lupoli davanti è un attaccante con qualità importanti e dietro Rea non ha sbagliato nulla. Io sono per i giovani e mi ha impressionato Capezzi".

Quale squadra l'ha delusa sinora?

 

"Come risultati sta facendo fatica il Pescara, ma con Baroni abbiamo giocato a Lecce: lo conosco bene ed è un ottimo tecnico. Usciranno alla distanza. Serve tempo per sviluppare il suo progetto...".

 

In B i presidenti hanno poca pazienza...

"Tutti parlano di fiducia e progetti e poi dopo due mesi cambiano mister. In Italia si parla troppo...".

Il suo ex compagno Antonio Conte guida la Nazionale: è l'uomo giusto?

"Antonio è un carissimo amico, oltre che un grandissimo allenatore. E' un vincente e porterà innovazioni anche in nazionale. E' preparatissimo e rappresenta l'uomo giusto per riportarci ad alti livelli dopo anni di schiaffi europei e mondiali".

Allenando all'estero, che idea si è fatto del nostro calcio?

"Siamo superati. I campioni non vengono più da noi da quasi vent'anni. Tutti parlano di settore giovanile ma nessuno ci investe realmente. Servono tecnici professionisti per far crescere i ragazzi. Ho allenato Sanchez, Asamoah e Isla quando guidavo la Primavera dell'Udinese: bisogna investire sui calciatori giovani e bravi. In B non ne ho ancora visti di fenomeni...".