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ESCLUSIVA TB- Perinetti: ''Non mi sento un'alternativa a Cosentino. Sulla corsa promozione e salvezza...''

ESCLUSIVA TB- Perinetti: ''Non mi sento un'alternativa a Cosentino. Sulla corsa promozione e salvezza...''TuttoB.com
© foto di Federico De Luca
lunedì 2 marzo 2015, 19:00LE INTERVISTE DI TB
di Attilio Malena

La stagione sta entrando nel vivo: dalla corsa alla promozione fino alla bagarre salvezza. In esclusiva ai nostri microfoni, il direttore Giorgio Perinetti si è soffermato sui temi più scottanti della settimana:

Corsa promozione, c'è una favorita?

''Il calcio è lo sport più difficile del mondo dove i pronostici non sono certamente semplici da formulare e la Serie B esaspera questo concetto perchè è un campionato sempre imprevedibile. Il Carpi è primo in classifica, il Vicenza da ripescato si ritrova a lottare per la A, è un campionato bellissimo proprio perchè è cosi imprevedibile. Una palestra per tanti giovani allenatori e per società che con poco fanno sognare i tifosi e altre con molte più risorse arrancano''.

Il Catania su Perinetti, notizia fondata?

''In questa stagione si è parlato tanto di me ma non mi sentirei un'alternativa a Cosentino che è un dirigente che sta facendo di tutto per il Catania. Potrei essere in alternativa un suo collaboratore ma fino ad oggi cosi non è stato, vedremo se potrebbero esserci sviluppi in futuro. Catania rimane una grande piazza, è in un momento difficoltà ma è la B che può riservare sempre sorprese''.

Lotta per non retrocedere, il Crotone ha i mezzi per salvarsi?

''Stimo molto Drago e mi ha stupito il fatto che sia rimasto a Crotone ma questa scelta gli fa onore. Mi sembra una squadra in grossa ascesa che si sta riproponendo con il Latina che ha un organico da play-off, il Catania che ha mezzi importanti, questo allarga la rosa delle squadre che lotteranno per la salvezza e dunque nessuno può sentirsi sicuro''.

Tanti allenatori esonerato, tendenza preoccupante?

''E' una nostra abitudine. Tra i tanti difetti che abbiamo c'è anche questo, esaltarli mediaticamente alla prima gioia e criticarli alle prime difficoltà. Vincere o perdere, la differenza la fa la società, i calciatori e tutto il gruppo di lavoro ed ogni merito deve avere più padri e non è possibile che debba pagare solo l'allenatore''.

 

 

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