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Emanuele, un palermitano che salva Catania

Emanuele, un palermitano che salva CataniaTuttoB.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
mercoledì 1 ottobre 2014, 21:00EDITORIALE
di Giuseppe Di Giovanni
Le vite infinite di un bomber vero

Chiedete a un palermitano di salvare Catania, e lui probabilmente vi risponderà con una parolaccia. Chiedete ad Emanuele Calaiò di salvare il Catania e lui vi risponderà come sempre, ossia tirando una freccia con il suo arco. Un rapporto viscerale con il gol, che più delle squadre in cui ha militato, descrive meglio il suo Palmares. Nato a Palermo quasi 33 anni fa, Emanuele Calaiò ha giocato in 8 squadre tra A e B, ha vissuto i migliori e i peggiori anni del Siena, ha recitato il ruolo di attore protagonista nella ricostruzione del Napoli e poi è tornato facendo la comparsa, è diventato Calaiò a Pescara e poi è andato via, era troppo giovane a Terni e a Messina, ha stentato a Genova ma ha segnato alla Samp ed ha tirato una punizione pazzesca nella sua Napoli, che ha praticamente spento i sogni scudetto di Benitez. Era cresciuto a Torino dopo aver giocato nella Panormus, era entrato in un Reggina - Torino al posto di Pecchia e dopo 8 minuti aveva già segnato in Serie A. Perchè lui segna e basta.

Dato per finito una decina di volte, considerato rinato una trentina di volte. Non è mai morto e nemmeno rinato, ha soltanto fatto gol, sempre.

A Catania contestano tutti, o almeno lo facevano prima dell'arrivo di Sannino, perchè hanno ancora in mente la stagione di Maran, "El Pitu" Barrientos, "El Papu" Gomez, "El Toro" Bergessio e tutti i giocatori che erano stati grandi in rossoblù. Allora Emanuele, ha pensato di tirare una freccia dritta e secca contro la crisi del Catania....perchè non ha bisogno di avere soprannomi, lui fa gol.