Menu Primo pianoCalciomercatoIntervisteEsclusive TBCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie B ascolibaribresciacatanzarocittadellacomocosenzacremoneseferalpisalòleccomodenapalermoparmapisareggianasampdoriaspeziasudtirolternanavenezia

Difese di ferro e pochi gol subiti: ecco confermato il vero segreto delle prime della classe

Difese di ferro e pochi gol subiti: ecco confermato il vero segreto delle prime della classeTuttoB.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
mercoledì 16 aprile 2014, 16:00PRIMO PIANO
di Giuseppe Contangelo

Anche quest’anno la teoria secondo la quale a trionfare in un campionato di calcio è la squadra che subisce meno reti e non quella che segna di più sembra si stia confermando nuovamente, ma questa volta non è solo la capolista a rispettare questo "diktat" bensì anche i club che la seguono a ruota nelle primissime posizioni.

Ovviamente sul fatto che i rosanero sarebbero stati un’autentica corazzata non c’erano molti dubbi anche se calarsi in una realtà come quella della Serie B con l’onore e l’onere di stracciare la concorrenza non è facile per nessuno (come dimostrato dalla Samp nelle passate stagioni); la squadra di Iachini, che conosce la cadetteria meglio delle sue tasche, in 34 incontri ha subito solo 23 reti (media di 0,67 a partita) e dimostra di avere una quadratura stabile non solo in avanti dove Lafferty ed Hernandez combinano sfracelli, ma anche nel proprio pacchetto arretrato.

Poter contare su un portiere come Stefano Sorrentino rende, poi, tutto più semplice con i siciliani che in molti match sono stati letteralmente salvati dai miracoli dell’ex Chievo che dimostra come restare a Palermo, nonostante le tante richieste dalla Serie A, non sia stato un ripiego ma un’occasione per rimettersi in gioco come tra l’altro hanno fatto molti suoi compagni di reparto tra i quali figura sicuramente Ezequiel Munoz che ha zittito gli scettici con prestazioni di livello assoluto che hanno guidato sapientemente i vari Andelkovic, Milanovic e Daprelà costituendo un muro molto difficile da abbattere per qualsiasi attaccante si presentasse al loro cospetto.

 

Non solo la prima della classe, dicevamo, conferma come mantenere inviolata la propria porta il più a lungo possibile sia spesso più importante che segnare valanghe di gol: Empoli e Cesena infatti, seguono a ruota i siciliani non solo in graduatoria ma anche nella speciale classifica delle retroguardie meno battute, con i rispettivi estremi difensori che hanno dovuto raccogliere il pallone dalla propria porta in 27 occasioni registrando un ottimo rendimento per due club che di certo non possono contare su gente del calibro di quella descritta precedentemente.

I toscani sicuramente non hanno in difesa la qualità che in avanti assicurano Maccarone e Tavano, ma il buon Sarri ha creato una fase difensiva che coinvolge quasi tutti gli undici in campo con Moro, Eramo ma anche i più estrosi Verdi e Valdifiori che corrono molto per assicurare protezione alla scuderia alle loro spalle.

Bisoli, invece, ha fatto della difesa il suo miglior attacco e non a caso prima della sconfitta nell’ultimo turno di campionato contro lo Spezia, la sua squadra non subiva reti da ben quattro incontri che sono valsi ai romagnoli la striscia positiva che li ha condotti fino ai piedi della zona promozione diretta; i bianconeri hanno trovato nello schieramento a 3 uomini d’avanti a Coser la propria svolta grazie alle prestazioni super del trio Camporese-Volta-Consolini.

 

28 sono le reti subite dal Latina che con la filosofia di "pensare prima a non prenderle e poi ad attaccare" ha scalato la classifica giornata dopo giornata: Brosco e Cottafava sono gli artefici della terza miglior retroguardia del campionato, aiutati da quel Morrone che, tornato quello dei tempi migliori, costituisce una diga in mezzo al campo abile a sventare gli attacchi avversari e a far ripartire l’azione dei suoi.

 

E così mentre il Palermo si appresta a festeggiare la meritata risalita nella massima serie dopo un anno di purgatorio e le squadre che la seguono a ruota si danno battaglia per conquistarsi un posizione di rilievo nella top eight finale, va ricordato che tutto ciò non è solo merito dei grandi bomber che riempiono la classifica marcatori, ma i risultati sono anche (e soprattutto) frutto del grande lavoro, molte volte oscurato, di coloro che si battono per difendere i propri pali; i numeri costituiscono un verdetto impossibile da smentire: i grandi risultati si ottengono prima non subendo, poi pensando al resto.