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Daniele Cacia, il bomber "allergico" alla Serie A

Daniele Cacia, il bomber "allergico" alla Serie ATuttoB.com
© foto di Federico Gaetano
mercoledì 29 ottobre 2014, 20:00PRIMO PIANO
di Andrea De Serra
fonte www,bolognafc.it

La Serie B è il campionato con il quale Daniele Cacia si è misurato più spesso, ma chi lo ha allenato non dubita che la Serie A sia la sua categoria

La bravura del bomber calabrese classe '83, infatti, è inversamente proporzionale alla sua fortuna

Nasce calcisticamente nella primavera del Piacenza, dove poi lascerà un “pezzo di cuore”, impressiona mister Novellino che lo fa esordire in Serie cadetta all'età di diciotto anni. 

Nel 2002 va in prestito alla Ternana con la quale non esordirà mai a causa di un brutto infortunio per rottura del perone che lo allontanerà dal campo per l'intera stagione. 

Breve parentesi allo Spal, l'anno seguente, dove vede il campo appena tre volte. Torna a Piacenza dove, la stagione successiva realizzerà il suo primo goal nel campionato cadetto. 

Il potente bomber riprende dall'infortunio fisicamente ma non mentalmente e decide, in accordo col Piacenza, di accettare la proposta della Pistoiese militante in Lega Pro. Si rivelerà una scelta determinante per la carriera della punta calabrese, infatti collezionerà 12 presenze condite da 8 reti. Sente la fiducia intorno a lui ma soprattutto ritrova fiducia in se stesso, fa ritorno al Piacenza, dove realizza nella stagione successiva 19 reti. 

E' la stagione 2006/2007 e Cacia parte col botto, realizza 14 reti in 28 presenze e il Piacenza si ritrova al quarto posto dietro Juventus, Genoa e Napoli, non tre provinciali; arriva la trasferta di Crotone della 29^ giornata, dove però si frattura il malleolo e chiude in anticipo l'annata.. 

E' il secondo grave infortunio per lo sfortunato attaccante che vede sfumare, così, il duro lavoro svolto sino a quel momento. E' invece la Fiorentina a crederci, Prandelli intravede in lui un'ottima alternativa a Pazzini, troppo discontinuo, e lo chiama a Firenze, ma rimane in prestito al Piacenza fino a Gennaio 2008. 

Il carattere del calabrese non aiuta, sente la pressione della piazza e la scarsa fiducia di tifosi e stampa, gioca appena tre partite in campionato senza realizzare goal; trova gloria però in campo internazionale, dove realizza la rete del 2-1 in coppa UEFA contro il Rosenborg. 

Altra sessione di mercato ed altro trasferimento per il bomber, non scende di categoria e si accasa al Lecce dove con mister Beretta prima e mister De Canio poi, finalizza solo 3 reti in 23 gettoni. 

La Serie A non ha più fiducia in lui e trova posto in rosa nella Reggina, appena retrocessa in serie cadetta. Gioca molto ma segna poco, si sente in crisi ed allora è il Piacenza, club che lo ha lanciato nel calcio, a richiamarlo e la musica cambia: realizza 17 reti che non impediscono però la retrocessione del club. Trascorre le successive due stagioni al Padova realizzando 11 reti e al Verona, trascinando gli ultimi all'agognata promozione in massima serie col bottino di 24 reti. Tornato in Serie A si “spegne”, vede costantemente preferito a lui Luca Toni e non riesce ad esprimere il potenziale sfoggiato l'anno precedente non riuscendo a realizzare nessun goal in 13 presenze. Svincolato a fine stagione si accasa al Bologna, dove ora guida, insieme ad Acquafresca l'attacco dei felsinei. A suon di prestazioni, il numero 9 rossoblù, sta dimostrando di poter rivestire un ruolo primario nel club del nuovo corso a stelle e strisce targato Joe Tacopina, e, magari, dalla vetta della classifica, è anche in progetto una rivincita in massima serie.