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Catania, Izco e i 3 milioni di motivi dell'addio di un capitano

Catania, Izco e i 3 milioni di motivi dell'addio di un capitanoTuttoB.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
venerdì 1 agosto 2014, 18:00Catania
di Francesco Becciani

Un fulmine a ciel sereno probabilmente non avrebbe fatto lo stesso scalpore nella città di Catania quanto lo ha fatto la notizia della cessione di Mariano Izco. Sembra quasi un romanzo nel quale dopo 8 anni dal suo arrivo nella terra dell'Etna il capitano di mille avventure, tra gioie e sofferenze, lascia la nave per approdare nella terra di Romeo e Giulietta, così lontano dalla sua Catania per distanza geografica e per categoria. 

Per rievocare uno dei film che hanno fatto la storia del cinema, Luca Nember ha bussato alla porta di Cosentino pronunciando la celebre frase di un'offerta che non può essere rifiutata. Tre milioni più bonus sul piatto per far volare il centrocampista trentunenne da una parte all'altra dell'Italia con un biglietto di sola andata. Il resto è solo una logica conseguenza di una partenza che ha strappato più di una lacrima in casa Catania, con lo stesso Izco che si è trovato di fronte alla scelta più difficile della sua carriera affrontata per una volta con la testa, contro il cuore che invece rimane legato ai colori rossoazzurri.

Tra cinema e romanzi, però il saluto di Izco non ha l'amaro sapore dell'addio, ma di un arrivederci, di colui che per questa maglia ha dato tutto e spera un giorno di far ritorno a casa, dove però adesso colmare la partenza di un calciatore di questo peso sicuramente non sarà facile. Innanzi tutto dal punto di vista tecnico tattico, dove Izco per la Serie B sarebbe stato un valore di sicura garanzia in mezzo al campo, ma soprattutto nell'economia dello spogliatoio. Tuttavia resettare significa anche questo, e ripartire dopo la retrocessione poteva implicare anche delle cessioni eccellenti. Con la partenza di Izco a Catania si chiude definitivamente un ciclo, si smette di guardare al passato e ci si prepara per affrontare al meglio il prossimo campionato. In fondo Izco è stato capitano fino alla fine, con una barca che non ha abbandonato nemmeno mentre affondanva, aspettando che fosse pronta per riemergere dall'acqua per poi uscire di scena, logoro e stremato, con lo sguardo di chi, dentro il cuore, non abbandonerà mai quel timone di comando.