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Alla scoperta di...Davide Arras, gioiellino della primavera rossoblu.

Alla scoperta di...Davide Arras, gioiellino della primavera rossoblu.TuttoB.com
© foto di Federico De Luca
giovedì 26 novembre 2015, 15:00PRIMO PIANO
di Marco Scano

Davide Arras, classe 1998, svolge tutta la trafila nelle squadre giovanili del suo paesino, Berchidda, un piccolo centro in Ogliastra, nel quale si fa notare attirando l’attenzione di diverse società professionistiche, Cagliari compreso.

Il primo che trasforma le parole in fatti è però il Vicenza, che lo acquista aggregandolo alla squadra dei giovanissimi nazionali, nei quali, in un solo anno, sigla ben 28 segnature.

Una stagione così non poteva certo passare inosservata ed il giovane Arras si trasferisce alla corte della vecchia signora, la Juventus, coronando l’ambizione di migliaia di giovani appassionati di calcio e con il sogno nel cassetto di fare della propria passione un lavoro.

Gli anni in maglia bianconera non sono facili, ma la caparbietà tutta sarda del giovane calciatore gli valgono, di anno in anno, la riconferma, così, acquisendo sempre più continuità tattica cresce anche la convinzione nei propri mezzi, che lo portano a prestazioni sempre più convincenti.

Ma, si sa, il calcio è un mondo strano ed imprevedibile e, soprattutto nelle compagini di primissimo piano, man mano che ci si avvicina al termine del settore giovanile, la concorrenza è sempre maggiore e spesso i ragazzi “degli anni bassi” (ovvero quelli più piccoli per la categoria, come è Arras, classe 1998, in un campionato di ‘97 e qualche ‘96) decidono di valutare possibili alternative.

Una di queste è a tinte rosso-blu, rosso-blu come Cagliari, la squadra rappresentativa della sua terra, alla quale è molto legato ed affezionato; in origine si parlò insistentemente di un suo inserimento nell’affaire Donsah, centrocampista destinato alla Juventus, al punto che quando si trasferì al Bologna anche le porte per il berchiddese si pensarono chiuse. Invece, con un colpo di coda degno del miglior stratega, Pierluigi Carta, responsabile del settore giovanile cagliaritano, con l’appoggio della dirigenza della prima squadra, riuscì a strappare il sì dei Campioni d’Italia e portare Arras alla corte di mister Canzi, quale gioiellino (insieme ai vari Colombatto, Cotali, Montaperto, Auriemma e Murgia, di cui parleremo più avanti) della formazione Primavera rossoblù.

 

Tuttob, per avere una descrizione più completa del giovane Arras, ha chiesto un parere all’Avv. Filippo Pirisi, procuratore cagliaritano che assiste diversi profili di prospettiva sull’intero panorama nazionale e che, da sardo, ben conosce la realtà isolana e rosso-blù.

"Arras -ci dice– è, prima di tutto, una bella storia. Si, una bella storia. Perché è un ragazzo pulito, educato, concentrato su quella che è divenuta la sua professione. Un ragazzo che, si vede, nella vita ed in campo dedica tutto se stesso, che è partito dal basso, con difficoltà che solo lui conosce e che oggi sta ottenendo i primi meritati traguardi. Si merita ciò che sta raccogliendo e bisogna essere felici per lui".

Una vicenda curiosa: sardo fino al midollo eppure, fin da giovanissimo, tanto girovagare. Come mai? 

"Beh sono cose che, purtroppo, capitano e, dal mio punto di vista, spesso sono anche vicende positive. O, meglio, è bene vederci il positivo, perché non sempre vivere esperienze lontano da casa è un danno, anzi, ritengo sia formativo e performante. E’ triste dirlo, ma in Sardegna è difficile trovare strutture societarie e formative in grado di offrire ai ragazzi una crescita sana e di prospettiva. Nel caso di Davide, che fin da subito aveva mostrato doti ben oltre la media, è effettivamente curioso (ride, ndr) che il Cagliari se lo fosse lasciato scappare, ma meglio tardi che mai, a dimostrazione che qualcosa nell’amministrazione tecnica della Società è cambiato per davvero".

Di Arras si dice che sia un attaccante esageratamente poliedrico, senza una precisa identità. Lei che ne pensa? 

"So che in passato ha spesso ricoperto diversi ruoli del fronte offensivo, la seconda punta o addirittura l’esterno offensivo in una linea a tre. Secondo me questo è un non-problema, anzi, un merito, nel senso che la disponibilità tattica e l’impegno che caratterizzano il suo gioco hanno portato i diversi allenatori a sapere che, in situazioni particolari, può fare anche, e sottolineo anche, quegli altri ruoli. Non ci piove però che sia una prima punta che ha un vero, grande, punto di forza: unisce la corsa continua (ho visto raramente attaccanti della sua età saper allungare in modo così intelligente la squadra) al fiuto del gol. Paradossalmente, tutto questo sacrificarsi gli toglie, a volte, un po’ di lucidità nei momenti decisivi, ma è uno scotto che si paga volentieri. Ha ottima velocità ed una tecnica di base più che sufficiente per saltare l’uomo e puntare dritto in porta. E poi ha un’altra qualità spiccata: il taglio offensivo alle spalle del marcatore è degno di un giocatore già “pronto”, in questo ricorda il primo Filippo Inzaghi, ma più tecnico". 

Una descrizione degna di un campioncino. Ne è davvero convinto? 

"Andiamoci piano e lasciamolo crescere con calma e con tutto il supporto che il Cagliari saprà dargli; ha diciassette anni e c’è ancora tempo per dare giudizi definitivi, ma, di sicuro, è sulla buona strada. Com’è normale che sia deve ancora migliorare in alcune cose, come nel gestire la corsa e nel mantenere la lucidità, o ad esempio nel colpo di testa, ma ha tutto per ritagliarsi uno spazio importante nel calcio che conta".

Prospetto decisivo nella formazione Primavera (7 gol in 9 gare) ma già pallino per il futuro nel Cagliari dei grandi. Come vede questa situazione? La vedo non bene, benissimo. E’ un motivo di orgoglio per l’intera Società, per il suo settore giovanile e per il ragazzo stesso che ha già collezionato alcune convocazioni con la formazione che sta dominando la serie B. Merito suo che quotidianamente dimostra di essere all’altezza. E merito del Cagliari che l’ha blindato con un contratto sufficiente per farlo crescere con il dovuto mix di pazienza e responsabilizzazione. E merito anche, diciamolo pure tirando l’acqua al mulino di chi svolge la mia professione, dell’Agente del ragazzo, Andrea Boscolo, che lo affianca in questo percorso professionale.

Arras sicuramente, ma è l’intera formazione Primavera rosso-blu che sta ottenendo risultati quasi incredibili. Come mai secondo lei? 

"Secondo me le risposte sono diverse, ma tutte intrecciate. Organizzazione, freschezza ed aggiornamento, investimento e professionalità. Il Cagliari è finalmente riuscito ad aggiornare un settore giovanile che, seppur con ampi meriti in passato, aveva probabilmente fatto il proprio corso. Il rinnovamento dalle fondamenta (Mario Berretta e Pierluigi Carta) fino ai diversi nuovi allenatori e, da ultimo, uno sguardo intelligente fuori Sardegna, sta dando subito i propri frutti; pochi pensavano sarebbero arrivati già così in fretta ma, che dire: meglio così!

La formazione Primavera ne è certamente il fiore all’occhiello, perché sta ottenendo risultati stratosferici, speriamo continui così. Personalmente ritengo che sia formata da elementi di indubbia prospettiva e da altri che, probabilmente trascinati dagli eventi, stanno rendendo quasi al di sopra delle proprie capacità, ma nel calcio non si può pensare di giocare con undici Messi, quindi va benissimo così".