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PORTA A PORTA - Pari in campo...e fra i pali: Kosicky vs Gomis

PORTA A PORTA - Pari in campo...e fra i pali: Kosicky vs Gomis TuttoB.com
© foto di Federico Gaetano
martedì 8 aprile 2014, 10:30PORTA A PORTA
di Redazione Milano
fonte Pasquale Pastore
Nuovo appuntamento con la rubrica di TuttoB.com, a cura di Pasquale Pastore, preparatore dei portieri classe 1988, iscritto all'Apport, l'associazione sportiva italiana preparatori portieri calcio.

Tomas Kosicky ha cominciato a fare il portiere perché era l’ultimo dei ruoli rimasto nella sua prima scuola calcio. Arriva a Novara nel 2012 dopo esser stato per quattro anni a Catania, dove gioca davvero poco. Da ricordare solo un assist perfetto per Bergessio in un Catania- Genoa di qualche anno fa, poi nulla di più, in Sicilia recita il ruolo del secondo esprimendo totale abnegazione e spirito di sacrificio, utili a chi deve farsi trovare pronto quando meno se lo aspetta. Tutto il lavoro svolto dietro le quinte ha la sua ricompensa dalla parte opposta dello stivale, su in Lombardia, dove il Novara Calcio lo sceglie e gli dà fiducia sin da subito.

Dall’altra parte del campo, trai pali, c’è una storia completamente diversa che ha come titolo: “Famiglia Gomis”. Il portiere del Crotone arriva dal Senegal con la sua famiglia in cerca di fortuna, con papà Charles che trasmette ai figli la passione per il calcio: Lys, il più grande dei tre figli, sceglie per cominciare la scuola calcio del Torino, con il solo obiettivo di diventare portiere di serie A. Il ragazzo milita nelle giovanili del Torino, fino all’esordio in sostituzione di Padelli contro il Genoa, ma a crescere con lui, quattro anni più giovane, c’è Alfred Gomis, classe 93’, attuale portiere del Crotone. Come se non bastasse il terzogenito è del 1997, para negli allievi del Torino e promette anch’egli più che bene; infine il piccolo di casa, classe 2009, quattro anni, sembra già pronto ad indossare i guantoni.

Con queste premesse entriamo nel vivo della sfida. Il primo a mettersi in mostra è Kosicky. Scambio fuori area del Novara, poco prima della lunetta, Matute fa partire una sinistro potente e preciso ma il portiere novarese ha seguito tutti gli spostamenti della palla, è ben piazzato, spinge e allungandosi in tutti i suoi 193 cm tocca quanto basta il pallone con la mano opposta. Il tiro è così forte da battere sulla traversa e impennarsi, poi è un difensore a mettere in angolo. Il “gigante buono” ci mette le dita e sventa il vantaggio avversario. Al 15’ minuto Manconi fa tutto da solo, punta la difesa del Crotone, sposta due volta la palla appena entrato in area, disorienta i difensori e Gomis, il quale è poco reattivo sul radente che passa alla sua destra. Ma il giovane nazionale U20 del Senegal si riscatta subito. Punizione dalla trequarti campo, uno spiovente indirizzato al limite dell’area piccola, Gomis indietreggia a difesa dello spazio e con tutto il corpo proteso verso il punto in cui cadrà la palla; la testa di Rubino svetta su tutte e devia, imprimendo ulteriore velocità alla palla, ma con un guizzo altrettanto veloce Gomis ci mette le mani e devia in angolo.

La prima parte di gara termina con un totale di tre tiri nello specchio di porta, uno per il Crotone e due per il Novara e i portieri calciano solo dal fondo. Due minuti della ripresa bastano per vedere il secondo tiro di giornata per il Crotone, con De Giorgio che appena entrato regala il pareggio ai suoi: la palla ha la stessa traiettoria radente del tiro di Manconi e arriva da ben oltre la lunetta dell’area di rigore, ma stavolta la spinta di Kosicky è lenta e inefficace. Disteso in tutta la sua altezza il portiere riesce solo a sfiorare la palla, che si insacca alla sua destra. Da notare a scapito del portiere slovacco che la palla schizza a terra prima di arrivare in porta subendo una variazione che ne allarga ulteriormente la traiettoria definitiva. La seconda parte di gara si riduce ad una serie di capovolgimenti di fronte sterili che mai arriva ad impensierire i portieri. Le incursioni di entrambe le squadre hanno la solo costante dell’imprecisione. Ne giova il lavoro dei due estremi difensori di giornata ai quali va riconosciuto un pari onestissimo, per goal subiti, parate decisive e rimesse dal fondo. Per i due, a tratti, atteggiamento da raccattapalle aggiunti.