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Avenatti, un predestinato

Avenatti, un predestinatoTuttoB.com
© foto di Federico Gaetano
martedì 16 settembre 2014, 16:00LE SFIDE DI TB
di Giuseppe Di Giovanni

Se nasci a Montevideo e hai giocato nel River Plate (anche se è quello uruguagio), sicuramente non hai sbagliato quando hai scelto di giocare a pallone. Negli anni 20 il River Plate di Montevideo era la più grande squadra uruguagia e probabilmente la più grande squadra del mondo. Zoccolo duro dell'Uruguay che vinse le Olimpiadi nel 1924 e nel 1928, quella squadra si sciolse nel 29, sostitutita da un club molto più modesto e meno glorioso nel quale, 64 anni dopo, è nato e cresciuto Felipe Avenatti, il protagonista della nostra storia.

Madre natura gli ha regalato un piede sinistro con i fiocchi e lui lo ha subito messo in mostra, prima nelle giovanili e poi nella prima squadra, nella quale segna 12 goal in 34 partite, colpendo quasi tutte le squadre blasonate, Penarol a parte.

I tempi, però, sono cambiati e l'Uruguay non è più il centro del calcio mondiale. Felipe decide di andar via, anche perchè non può rifiutare l'offerta della Ternana che punta tutto su di lui. 4 milioni di euro per l'acquisto più costoso della storia degli umbri che hanno avuto giocatori dai piedi raffinati nella loro storia (vedi Jimenez e Miccoli), ma non avevano mai speso così tanto.

Lo scorso anno Felipe passa una stagione in chiaro-scuro, con 25 partite (molte entrando dalla panchina) e 2 reti all'attivo (importantissima quella al Pescara).

Gli uruguagi hanno sempre bisogno di sentirsi fondamentali per rendere al meglio, ed è quello che ha fatto Tesser in questa stagione, lo ha fatto sentire importante. Con Antenucci al Leeds, Felipe è diventato IL CANNONIERE, il giocatore sul quale la squadra si aggrappa. Lui ha risposto: doppietta al Catanzaro in Coppa, gol al Crotone alla prima e gol a Vicenza alla terza.

I primi di una lunga serie...perchè se nasci in Uruguay, sei mancino e giochi in Italia, a meno che tu non sia Magallanes o Alvaro Pereira, non puoi fallire.

 

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