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ESCLUSIVA TB - Spezia, VECCHIO cuore bianconero

ESCLUSIVA TB - Spezia, VECCHIO cuore bianconero
martedì 14 aprile 2015, 21:00LE INTERVISTE DI TB
di Alberto Mornelli

Quando parli dello Spezia e del Picco a Giuseppe Vecchio, bandiera, capitano di lungo corso dello Spezia inizi anni 90, la voce cambia come se rivivesse quei dolci ricordi ancora una volta.

“Che cosa vuol dire giocare al Picco ? Solo chi ha giocato in quel campo sa cosa vuol dire uscire dal tunnel e vedere la curva Ferrovia. Sono stato da altre parti, tutte piazze calde, ma i tifosi dello Spezia hanno un amore viscerale, ti trasmettono qualcosa in più, che ti entra dentro e che non puoi dimenticare”.

Al telefono con noi di TuttoB c’è Giuseppe Vecchio, più di 100 presenze e 6 gol in maglia bianconera tra campionato e coppa.

Conversazione a tutto tondo con il gentilissimo “Beppe” che ci porta anche a parlare dell’attesissimo match in programma nel weekend tra Bologna e Spezia.

Bologna-Spezia,l’hai giocata che cosa ti ricordi?

“Di una punizione battuta da loro 20 metri più avanti, eravamo messi male e arrivò il gol del pareggio e poi ci fecero il gol della sconfitta. Mi ricordo che il direttore sportivo di allora, Fiorini, prese 2 mesi di squalifica per proteste contro l’arbitro”

Quindi anche allora c’erano polemiche sugli arbitraggi…

“Ma no. Io credo che in un’annata tutto si bilanci. Non penso ci sia malafede, tutti possono sbagliare. Sono certo che in un match importante come quello di sabato ci sarà un arbitro all’altezza, chiunque sia”.

Giuseppe ora allena la squadra dei giovanissimi regionali dello Spezia.

Le giovanili. Come sta andando e cosa vuol dire allenarsi in un centro di avanguardia come Il Ferdeghini?

“Ai miei tempi ci allenavamo al vecchio Ferdeghini, terreno quasi sempre in terra se non cemento.

Vederlo ora è una cosa bellissima. Abbiamo un impianto che ci invidia tutta Italia.

Il settore giovanile ? Sono convinto che presto arriveremo a competere con le squadre più importanti d'Italia: abbiamo tutto ed il nostro responsabile ( Fusco ndr) non ci fa mancare assolutamente nulla.”

Che cosa chiede la Società ad un allenatore del settore giovanile come te?

 “Chiede solo ed esclusivamente la crescita dei ragazzi. Per crescita intendo non solo l’aspetto prettamente calcistico, ma cercare di far crescere i ragazzi con dei valori sani quali la cultura del lavoro e del sacrificio, il rispetto, la volontà, la correttezza”.

E la scuola?

“Contano prima i valori e l’educazione e la cultura ne fanno parte: estrema attenzione anche su quella. Se un ragazzo va male a scuola, parliamo con i genitori per capirne i motivi e poi con l’interessato. Cerchiamo di stimolarlo a reagire e a migliorarsi. Se lo fa gioca, se continua a non farlo, sta fuori. La scuola prima di tutto”.

 Che ne pensi dei difensori di oggi? Che differenza c’è con le precedenti generazioni di giocatori come te?

“ In generale c’erano molti difensori che sapevano marcare l’uomo. Oggi sono meno aggressivi sull’avversario ed invece di aggredirlo,retrocedono. Ma è proprio cambiato il modo di fare calcio. Oggi si dà più attenzione al lavoro tattico, alle marcature preventive”.

Parliamo di prima squadra. Un tuo giudizio sull’annata dello Spezia. Partiti con molto scetticismo e poi…

“Una stagione esaltante, merito a Bjelica e alla società che hanno lavorato molto bene. Sono convinto che ci toglieremo ancora delle belle soddisfazioni. Nel girone di ritorno è più difficile perché ti conoscono e si difendono, quando vengono al Picco sono sempre in dieci dietro la palla e non è facile per nessuno, mirano a distruggere il gioco.

Ripeto: merito a Bjelica e alla Società anche perché hanno fatto un lavoro importantissimo riuscendo a ricostruire una vicinanza tra squadra, società e tifosi”

I tifosi. Cosa ti senti di dire?

“Che i tifosi delle aquile sono unici e che nelle difficoltà bisogna mostrare ancora più affetto verso la squadra.

A volte il pallone al Picco può diventare un pallone medicinale, ma basta dare tutto e la gente lo capisce e tifa con tutto il cuore.

Ripeto, nelle difficoltà ancora più affetto e calore, ma ne sono certo, i tifosi dello Spezia lo fanno, lo hanno già fatto, lo faranno sempre”.

 Una bandiera si vede quando il vento soffia forte.

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