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ESCLUSIVA TB - Cannella attacca il Modena: “Caliendo? Un individuo pericoloso”

14.02.2015 12:27 di Christian Pravatà  Twitter:   

Questa volta non le manda a dire a nessuno e decide di scendere in campo, in prima persona. Il caso Iodice sta scuotendo il mondo del calcio italiano e, in molti, vogliono mettere da parte l’omertà che finora ha contraddistinto il sistema. Adesso chi è a conoscenza dei fatti vuole parlare ed esce allo scoperto. La redazione di Tuttob.com ha raccolto, in esclusiva, il durissimo sfogo di Giuseppe Cannella, ex Direttore Sportivo di Modena e Varese che da una settimana ha rescisso consensualmente il suo contratto con i lombardi.

 

Perché è andato via da Varese, Cannella?

“E me lo chiedete anche? Ero arrivato con un’altra proprietà che però ha poi avuto problemi seri, extra calcio. Ho cercato di dare una mano nel mercato in uscita ma non mi è stato mai consentito di lavorare. Oggi ho una querelle con uno che ha problemi mentali solo perché sono stato pubblicamente attaccato. Sono andato via, la scorsa settimana, perché in Italia ci sta che arriva un Direttore che porta i soldi per lavorare e la tua presenza non ha più un significato. Funziona così. Avevo fatto una grande operazione con la Fiorentina che ha fatto fare cassa al Varese, tutto in fumo perché dopo di me ci sono stati giri che tutti sanno ma che nessuno dice”.

 

Passiamo al Modena, qui il dente è più avvelenato, dopo due anni di ottimi risultati. Come mai la rottura con Caliendo?

“A Modena è come se mi avessero tolto un figlio. Avevamo fatto un grande lavoro in due anni, i play off della scorsa stagione e le basi per salire quest’anno. Quello sciagurato (Caliendo n.d.r. proprietario del Modena nonché ex Agente Fifa) ha fatto saltare tutto, è un individuo pericoloso. Di Caliendo mi ricordo quando ero il Direttore del Verona e lui faceva il procuratore. Caliendo mi diceva sempre: Cannella, non devi sbagliare un acquisto. Lui quest’anno ne ha sbagliati 15 su 15. Io sbagliai solo Bruno, calciatore comunque di esperienza per la categoria che oggi, non a caso, è ancora capocannoniere del Girone A in Lega Pro con il Real Vicenza. Caliendo parla di etica sportiva, mostra uno striscione prima della partita e non so se avete saputo cosa fa dopo ogni gara. A rotazione, un calciatore in busta privata deve scrivere qualcosa sui compagni e se ha notato atteggiamenti strani o comportamenti irregolari. Il calciatore resta nell’anonimato. Bene, fa tutte queste filosofie e poi ingaggia Ferrari (nulla contro il ragazzo). Sono le tante contraddizioni di Caliendo. Pericoloso come Lotito. Questa gente non fa bene al nostro calcio. La storia di Caliendo la conoscono tutti. Parliamo di uno che è stato denunciato anche dalla nipote…”.

 

Lei aveva un buon rapporto con Novellino, adesso rischia l’esonero.

“Avevo ma poi è impazzito. Novellino è quello che diceva che Babacar non avrebbe fatto bene a Modena, quando lo presi. Per non parlare di tutti gli altri. Con la mia squadra, il Modena ha fatto i play off; ora lotta per non retrocedere. Novellino non fa mai la differenza, è la squadra che conta. Mi confessò che lui di preparazione atletica non capisce nulla, è un malato del lavoro tattico sul campo, stop. Ma di questi tempi e in questo calcio, un allenatore deve avere una conoscenza totale”.

Il suo successore Taibi sta avendo problemi, i risultati non arrivano. Che rapporto ha con lui?

“Nessuno. Taibi era un mio giocatore ma è un irriconoscente con una faccia avanti e una dietro. Sbagliai a portarlo a Modena, dovevo lasciarlo in Eccellenza. Quello era il suo posto”.

In chiusura, non può mancare una battuta sul caso-Lotito, Cannella.

“Di cosa ci meravigliamo. Lotito dice che Iodice non può parlare per il curriculum che ha. Se dobbiamo guardare al curriculum nessuno dovrebbe parlare nel calcio. Nessuno di noi. Ora c’è tutto questo polverone perché un dirigente di Lega Pro ha avuto il coraggio di fare quello che nessuno fa. Ci meravigliamo dell’atteggiamento di Lotito? Tutti sanno, nessuno parla. Lotito, Caliendo e tanti altri… Con questa gente il nostro calcio è morto”.

 

Duro sfogo di Beppe Cannella, ex Direttore Sportivo di Verona, Cagliari, Salernitana, Modena e Varese. La nostra redazione resta a disposizione per eventuali repliche a questa intervista.

 


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