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Crisi Lanciano: numeri e ragioni del crollo dei rossoneri

Crisi Lanciano: numeri e ragioni del crollo dei rossoneri
lunedì 14 aprile 2014, 12:00Lanciano
di Redazione Milano

Adesso sì, adesso si può. Chiamarla “crisi” non è più un errore o una di quelle che spesso chi sta dall’altra parte cataloga come “esagerazione giornalistica”. Il Lanciano vive il periodo il peggiore della propria stagione. Nero, nerissimo, da quattro sconfitte consecutive. L’alchimia di inizio stagione sembra lontana, offuscata da una serie negativa che contempla da un mese esatto l’assenza della gioia della vittoria. Che fine ha fatto il Lanciano? Interrogativi, quesiti, considerazioni al momento ancora senza una risposta.

Il bravo Marco Baroni, insieme al suo staff, prova a trovare delle spiegazioni. E tentiamo di aiutarlo anche noi. Il problema principe, in questa fase, è la facile penetrabilità della difesa. Undici reti incassate nelle ultime cinque uscite, una media superiore ai due gol per partita. Troppo, per chi fino a poco tempo fa dimorava con una certa stabilità nei primi tre posti della classifica. Limite doloroso per Baroni. Che non può far fronte all’emorragia difensiva sfruttando la vena realizzativa dei suoi attaccanti. Lì, negli ultimi sedici metri, l’altro grande punto interrogativo dei rossoneri: solo Juve Stabia e Cittadella hanno segnato meno del Lanciano, in gol solamente 32 volte.

Se il miglior marcatore della squadra è un difensore, Amenta con 5 reti, è chiaro che più di qualcosa fra gli attaccanti non torna. Turchi 3 gol, Thiam e Falcinelli 2, così come Comi: l’ex attaccante della Reggina, arrivato a gennaio dal Novara, doveva essere l’uomo della svolta. E così, almeno sinora, non è stato. Ma la costante stasi della classifica nella zona playoff impone al Lanciano la possibilità di continuare a coltivare sogni di gloria: l’ottavo posto è occupato dal Modena appaiato a quota 48 con gli abruzzesi. Nonostante la crisi, le possibilità di accesso ai playoff restano intaccate. Opportunità che offre un torneo iper-equilibrato (forse fin troppo) come quello di quest’anno.