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Vicenza, Marino: "Contro il Varese servirà una gara ad alta intensità"

Vicenza, Marino: "Contro il Varese servirà una gara ad alta intensità"TuttoB.com
© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport
venerdì 28 novembre 2014, 17:00Flash news
di Christian Pravatà
fonte www.vicenzacalcio.com

Queste alcune dichiarazioni rilasciate dal tecnico Pasquale Marino nel corso della conferenza stampa alla vigilia della sfida contro il Varese.

"L’unico contrattempo, a parte gli squalificati, è la defezione di Garcia Tena. Stava recuperando ma ha voluto forzare, probabilmente quando inizia la competizione all’interno del gruppo si teme di perdere il posto.

A centrocampo giocheranno ragazzi che ho sempre tenuto in grande considerazione. Sbrissa all’inizio era stato impegnato con la Nazionale e lo avevo visto poco, Sciacca sta bene, Alhassan è in crescita, Gerbaudo è un ragazzo interessante. Le alternative quindi non mancano e sono certo che non faranno rimpiangere gli assenti.

L’intelligenza delle persone si vede negli errori. Se ripetiamo gli stessi commessi la scorsa settimana contro il Cittadella rischiamo di essere autolesionisti. Sappiamo di aver sbagliato qualcosa in quella prima mezz’ora ma nonostante la prestazione non sia stata come le precedenti la squadra ha creato parecchie occasioni anche nei primi quarantacinque minuti con Cocco, Di Gennaro e Giacomelli. Nella ripresa c’è stato uno spirito di reazione positivo che ci fa ben sperare. Abbiamo capito l’errore commesso e siamo convinti di non ripeterlo.

Anche questa sfida è uno scontro diretto. Si tratta di partite difficili che dobbiamo disputare al massimo dell’intensità. Il Varese è una squadra simile al Cittadella sotto il profilo dell’aggressività, del ritmo. Dovremo essere preparati a questo.

Quello di Cittadella rappresenta un incidente di percorso che può capitare, poi la reazione c’è stata. Si era lavorato in maniera particolarmente intensa e qualcosa a livello fisico si può accusare. La nota positiva sta in quello che vedo e cioè che i ragazzi si mettono a disposizione e recuperando qualcuno inevitabilmente la competizione aumenta. Una sana competizione all’interno non può che aiutarci a crescere. Nessuno vuole mollare e tutti vogliono dare il proprio contributo ed essere protagonisti. Questo significa aumentare e crescere anche nell’intensità degli allenamenti stessi. Un lavoro che poi si porta in partita.

Il calciatore che resta fuori non può essere contento però se molla non mi da dubbi e si mette da parte da solo. Questi problemi comunque non ci sono. Noi sappiamo di dover ragionare sempre da squadra, se si ragiona singolarmente non si va da nessuna parte.

Non sapevo di tagliare domani le quattrocento panchine, spero allora di poter festeggiare con un risultato positivo”.